La Cgil e Uil, che hanno scioperato per contrastare la manovra, hanno ricevuto una risposta dal Mef sulla questio” Chi guadagnerà di più con il taglio delle tasse?”
Le simulazioni del Tesoro, riportate oggi da Corriere della Sera, Stampa e Messaggero, sono un messaggio a Cgil e Uil che hanno indetto uno sciopero generale per oggi, per protesta contro la riforma fiscale che, a loro modo di vedere, non premia le fasce più deboli.
In base alle simulazioni del Mef, invece, dalla rimodulazione degli scaglioni Irpef i maggiori benefici saranno per i ceti medio-bassi.
I lavoratori dipendenti che nel 2022 avranno il guadagno maggiore sul netto in busta paga sono quelli con un reddito da lavoro di 40mila euro lordi, che pagheranno 945 euro in meno di imposta. Il beneficio, sempre a questo livello di reddito, salirà a 1.772 euro nel caso di famiglia monoreddito con un figlio a carico, per effetto degli 827 euro di importo del nuovo assegno unico familiare che si aggiungerà appunto ai 945 di sconto Irpef. Nel caso i figli a carico fossero due il risparmio, sempre a 40mila euro di reddito, supererà i tremila euro, grazie ai 2.068 euro di assegno unico che si sommeranno ai 945 euro per un totale di 3.013 euro.
Per le famiglie con due redditi da lavoro, di cui uno di 15mila euro annui, i benefici maggiori si avranno a 60mila euro di reddito complessivo, con un risparmio di 2.138 euro nel caso di un figlio a carico e a 40mila euro di reddito, risparmiando 2.455 euro, se i figli a carico sono due. Le tabelle misurano gli effetti sul reddito disponibile delle famiglie nel 2022 tenendo conto sia del taglio dell’Irpef sia dell’introduzione dell’assegno unico sia dello sgravio contributivo di 0,8 punti percentuali per le retribuzioni lorde inferiori a 35mila euro.
Nelle tabelle si evince che se dai risparmi in termini assoluti si passa a quelli in percentuale sul reddito da lavoro, i benefici maggiori sono per i ceti più bassi.
Per i nuclei familiari monoreddito il reddito disponibile aumenta del 2,8% per i lavoratori dipendenti con 15mila euro di retribuzione lorda. Al secondo posto quelli con 40mila euro (+2,4%) e al terzo quelli con 10mila e 20mila euro, il cui reddito disponibile salirà dell’1,6%. Al quarto posto i lavoratori dipendenti che prendono 50mila euro lordi (+1,5%). A 70mila euro il guadagno si riduce allo 0,5% e allo 0,3% oltre 80mila euro. Se il lavoratore dipendente ha il coniuge e un figlio a carico, i guadagni maggiori si hanno a 10mila euro di retribuzione lorda, con un aumento del reddito disponibile del 5,4%, poi a 40mila (+4,4%), a 30mila (+3,7%), a 25mila (+3,4%), a 15mila (+3,1%).
A 70mila euro il beneficio si riduce a 1,6%. Se i figli a carico sono due, il reddito disponibile aumenta dell’11,9% per le retribuzioni di 10mila euro lordi, del 7,5% per quelle di 40mila, del 5,4% per quelle di 30mila. Passando alle famiglie con due redditida lavoro dipendente, di cui uno fermo a 15mila, con un figlio a carico, i benefici maggiori si hanno a 30mila euro (+6,4% di reddito disponibile), poi a 40mila euro (+4,5%) e a 60mila (+3,6%). Con due figli a carico, l’aumento complessivo del netto tocca il 9% a 30mila euro di retribuzione lorda totale, il 7,7% a 40mila e il 6,2% a 50mila