La variante Omicron travolge le Borse in avvio: non solo Milano apre in netto calo

Gli investitori temono nuove restrizioni e le ripercussioni sulla crescita. Pesano anche lo stop al piano Biden e le decisioni della banca centrale cinese

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La Borsa di Milano
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20 Dicembre 2021 - 10.13


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La variante africana del Covid si sta abbattendo sulla vita delle persone e sta creando anche problemi all’economia: la partenza pesante per i mercati finanziari, spaventati dal dilagare della variante Omicron e dopo che i Paesi Bassi hanno annunciato il lockdown per Natale e altri Paesi hanno deciso ulteriori restrizioni. Gli investitori temono nuove misure in arrivo e le loro ripercussioni sulla crescita economica.

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Oltre a questo, lo stop al maxi piano infrastrutturale del presidente americano Joe Biden e la decisione della banca centrale cinese di tagliare il “loan prime rate”, che molti osservatori interpretano come risposta a un rallentamento dell’economia più marcato del previsto. 

La Borsa di Milano apre in netto calo. Il primo indice Ftse Mib cede il 2,28% a 26.004 punti. Analoghe le perdite per tutte le principali piazze europee. 

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Anche i future di Wall Street sono in rosso. La paura per Omicron si fa sentire anche sulle piazze finanziarie asiatiche e sull’andamento del prezzo del petrolio, che perde oltre il 3%. Ne guadagnano invece i cosiddetti bene rifugio, ossia il dollaro ai massimi da 20 mesi, e l’oro, al top da 3 settimane.

La corsa di Omicron stravolge il Natale nel mondo. Mentre la diffusione della nuova variante del Covid-19 continua a crescere, con altri 12 mila casi oggi nel Regno Unito e una presenza ormai dominante tra i nuovi contagi in Irlanda, l’Europa si prepara a feste sempre più blindate, con l’annuncio di un semi-lockdown in Danimarca che si aggiunge a quello più duro in vigore da oggi nei Paesi Bassi. Ma la stretta su viaggi e contatti sociali si impone anche fuori dal Vecchio continente, da New York che ha toccato il record di quasi 22mila contagi a Israele che blinda i suoi cieli, rendendo di fatto impossibile viaggiare verso altri 10 Paesi, tra cui l’Italia.

L’epicentro europeo del nuovo ceppo, la cui rapidità di diffusione ipotizzata dagli esperti sembra confermarsi con il passare dei giorni, resta il Regno Unito, dove i casi sequenziati sono complessivamente 37.101. “Potrebbe essere troppo tardi per rispondere a Omicron”, ha affermato in un editoriale sul Sunday Telegraph il ministro della Salute britannico Sajid Javid. “La nostra strategia da quando è emersa è stata e rimane quella di guadagnare tempo, affinché i nostri scienziati possano valutare la minaccia e costruire le nostre difese”, ha scritto, spiegando che non è possibile escludere misure restrittive anche prima di Natale. Se i nuovi contagi totali sono leggermente scesi – come spesso avviene la domenica – a 82.886, l’aumento rispetto a tre settimane fa, prima dell’individuazione della variante, è del 127%. E in Irlanda del Nord la vicepremier Michelle O’Neill ha avvertito che potrebbe colpire il Paese “come una tonnellata di mattoni”, provocando nello scenario peggiore 30mila casi al giorno.

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A pochi giorni dal Natale accelera così anche la stretta. La Danimarca, seconda solo al Regno Unito per la diffusione di Omicron in Europa, chiuderà per un mese teatri, cinema e parchi divertimenti, mentre a bar e ristoranti sarà imposto un coprifuoco alle 23. E oggi è partito il lockdown in Olanda – il più rigido dalla scoperta della variante – dove almeno fino a metà gennaio resteranno aperti solo i negozi essenziali, come i supermercati. Nuove restrizioni da domani anche in Svizzera: solo vaccinati e guariti potranno accedere a ristoranti, cinema, centri fitness e musei.

In Germania, invece, il governo sembra escludere chiusure immediate, nonostante le raccomandazioni del comitato scientifico . “Non ci sarà un lockdown prima di Natale. Ma avremo una quinta ondata, perché abbiamo oltrepassato un numero critico di infezioni Omicron. Questa ondata non può più essere completamente fermata”, ma può essere combattuta “con i vaccini obbligatori”, ha detto il neoministro della Salute tedesco Karl Lauterbach.
In questo scenario crescono anche le limitazioni ai viaggi. La Germania ha imposto una quarantena di due settimane a chi arriva dal Regno Unito, anche se vaccinato, mentre tra martedì e mercoledì entrerà in vigore una stretta che impedirà agli israeliani di recarsi in altri 10 Paesi, tra cui Italia e Usa. E proprio negli Stati Uniti arriva l’allarme del direttore uscente del National Institutes of Health, Francis Collins, secondo cui dopo il picco a New York l’intero Paese rischia un milione di casi al giorno.

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