Gas, secondo Mosca alcuni paesi europei stanno già pagando in rubli

L'Unione europea sta preparando una risposta unitaria: "L'annuncio di Gazprom è un tentativo della Russia di ricattarci col gas", ha detto la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen

Gas, secondo Mosca alcuni paesi europei stanno già pagando in rubli
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27 Aprile 2022 - 12.10


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Alcuni paesi europei si stanno allinenado alle richieste di Mosca in merito al pagamento del gas in rubli. Quattro acquirenti europei hanno già pagato in rubli il gas di Gazprom e dieci hanno aperto i conti presso Gazprombank necessari per assecondare la richiesta di Mosca di pagare in valuta locale.

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Lo riporta Bloomberg, che cita fonti vicine a Gazprom. Polonia e Bulgaria si sono rifiutate di saldare in rubli i pagamenti dovuti lo scorso 26 aprile e per questa ragione le forniture ai due Paesi sono state sospese mentre nell’immediato non sono previsti ulteriori tagli in quanto i prossimi pagamenti arriveranno a scadenza nella seconda metà di maggio.

“L’annuncio di Gazprom è un altro tentativo della Russia di ricattarci con il gas. Siamo preparati per questo scenario. Stiamo tracciando la nostra risposta coordinata dell’Ue. Gli europei possono aver fiducia nel fatto che siamo uniti e solidali con gli Stati membri colpiti” scrive in un tweet la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, sottolineando che “è in corso una riunione del gruppo di coordinamento sul gas“.

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Vienna, considerato l’anello debole dell’unità europea, aveva anticipato i rumours: “Prima che le fake news sulla propaganda russa vengano diffuse ulteriormente qui. Ovviamente, Omv continuerà a pagare in euro le consegne di gas dalla Russia. L’Austria si attiene alla lettera alle sanzioni concordate dall’Ue” scrive su Twitter il cancelliere austriaco Karl Nehammer, commentando la notizia diffusa dalla Tass, secondo la quale la compagnia di gas austriaco Omv aveva accettato di pagare in rubli le forniture di gas russo.

La Russia dovrebbe sospendere la fornitura di gas non solo a Bulgaria e Polonia, ma anche ad altri paesi ostili, ha affermato oggi il presidente della Duma Vyacheslav Volodin. “Gazprom ha sospeso completamente la fornitura di gas a Bulgaria e Polonia. Lo stesso dovrebbe essere fatto per quanto riguarda i nostri paesi ostili nei nostri confronti”, ha precisato su Telegram. Il Governo di Sofia definisce un “ricatto unilaterale inaccettabile” lo stop al gas e di essersi assicurata riserve di gas per almeno un mese e non ha violato alcun contratto con Gazprom, a cui ha pagato il gas in dollari ad aprile.

La Bulgaria “non negozierà sotto pressione e a testa bassa”, ha detto il ministro dell’energia Alexander Nikolov, secondo cui “è chiaro che in questo momento il gas naturale viene usato come arma politica e commerciale nel contesto della guerra”. Il premier polacco Mateusz Morawiecki, parlando al Parlamento, ha affermato che il “ricatto del gas” messo in atto dalla Russia non avrà alcun effetto sulla Polonia, perché il Paese è al sicuro grazie ad anni di sforzi volti a garantire l’arrivo del gas da altri Paesi, per cui Varsavia non si farà intimidire dal taglio del gas russo.

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