Decreto aiuti, la rottura tra il Movimento 5 stelle e il Governo Draghi è avvenuto durante la votazione in Cdm, su un provvedimento legato al termovalorizzatore che sarà costruito a Roma. Giuseppe Conte ne ha parlato in un’intervista alla Stampa.
“A questo punto non possiamo che astenerci. Si sta consumando un ricatto pazzesco, anche il ministro Cingolani non ne sapeva nulla. La norma sul termovalorizzatore non c’entra nulla, non ha a che fare con i fondi stanziati contro il caro bollette e il caro vita”.
“Siamo favorevoli a dare poteri straordinari al sindaco, ma non possiamo riconoscergli una cambiale in bianco per la creazione di impianti a tecnologia obsoleta come gli inceneritori”. Conte sostiene però che “non abbiamo nessun interesse a mettere in difficoltà il governo o creare una crisi”. Ci sono aspetti positivi nel decreto.
“È positivo che sia aumentata la tassazione sugli extraprofitti per le aziende energetiche: una misura che abbiamo richiesto a gran voce e che sta generando le risorse per affrontare questa difficile congiuntura. Ritengo possibile estenderla anche agli operatori farmaceutici e agli operatori assicurativi che hanno accumulato profitti straordinari avvantaggiandosi di speculazioni di mercato”… “Bisogna continuare a sostenere le imprese e le famiglie per contrastare la perdita di potere d’acquisto e il caro bollette e prevenire il rischio di recessione, acuito dal conflitto bellico. Di conseguenza non escludo affatto l’opportunità di uno scostamento” di bilancio.
Conte ha poi parlato della posizione dei Cinquestelle sulla guerra in Ucraina.”Ho già detto che siamo contrari ad armi sempre più pesanti e letali e in particolare all’invio di carri armati. L’Italia, in linea con la sua vocazione tradizionale, dovrebbe piuttosto essere in prima linea per mettere a servizio della comunità internazionale tutta la sua capacità di dialogo”… “Faremo pesare la nostra forza politica”.. “Serve un confronto in Parlamento sull’indirizzo politico che l’Italia farà valere anche negli incontri a Washington e a Kiev”.
Conte chiede nuovamente a Draghi di riferire alle Camere prima di partire per incontrare Joe Biden alla Casa Bianca. “Servono regole di ingaggio e a darle non devono essere i generali o i ministri della Difesa, ma la politica”.
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