Titoli di Stato: che cosa sono e quali tipologie esistono

I Titoli di Stato sono degli strumenti finanziari considerati a basso rischio, emessi non solo dall'Italia, ma da vari Stati al fine di ottenere denaro da reinvestire in attività istituzionali.

Titoli di Stato: che cosa sono e quali tipologie esistono
Titoli di Stato
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26 Aprile 2023 - 11.49


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State pensando di investire e avete sentito parlare dei Titoli di Stato, ma non sapete che cosa siano e come funzionino?

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I Titoli di Stato sono degli strumenti finanziari considerati a basso rischio, emessi non solo dall’Italia, ma da vari Stati al fine di ottenere denaro da reinvestire in attività istituzionali. Acquistando questi titoli, l’investitore diventa creditore del Paese emittente, il quale si impegna a restituire il denaro ricevuto alla data di scadenza.

Il nostro Paese emette varie tipologie di titoli statali, alcuni con scadenza a breve termine, come i BOT, altri con scadenza a medio o lungo termine; tra questi rientrano ad esempio i buoni del tesoro pluriennali a scadenza 2047, con durata trentennale, e i cosiddetti BTP matusalemme, i quali hanno una durata di cinquant’anni.

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Conoscere le principali tipologie di titoli di Stato, sapere che cosa sono, quali rischi comportano e quali rendimenti permettono di ottenere, può essere utile, quando affiancata a una consulenza finanziaria personalizzata, per decidere se sceglierli come strumenti di investimento o se guardare altrove.

Che cosa sono i Titoli di Stato

Quando si parla di Titoli di Stato si fa riferimento a delle obbligazioni, note anche come bond, emesse da un Dipartimento o da un Ministero preposto alla gestione dell’economia dello Stato. In Italia è il MEF, ossia il Ministero dell’Economia e delle Finanze, che, attraverso il Dipartimento del Tesoro, si occupa della loro emissione.

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Attraverso questi titoli, l’emittente, divenuta debitrice degli investitori, acquisisce denaro da utilizzare per sanare il debito pubblico, realizzare opere pubbliche, nonché finanziare iniziative e attività di vario genere.

A seconda del titoli scelto, l’investitore può contare su:

  • cedole periodiche, in genere semestrali, le quali gli consentono di entrare in possesso degli interessi maturati
  • scarto di emissione, ossia la differenza di prezzo che si ha alla scadenza del titolo tra il prezzo nominale e quello di acquisto.

Nel caso in cui non volesse tenere i titoli acquisiti nel proprio portafoglio fino alla loro scadenza naturale, potrebbe rivenderli sul mercato secondario.

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Titoli di Stato Italiani

Il Dipartimento del Tesoro emette bond a breve, medio e lungo termine, con o senza cedole periodiche.

Le tipologie principali sono:

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  • i BOT, ossia i Buoni Ordinari del Tesoro: si tratta di titoli a breve o medio termine, la cui durata massima è di 12 mesi, i quali non prevedono cedole, ma solo scarto di emissione, quando presente;
  • i CTZ o Certificati del Tesoro Zero Coupon: queste sono obbligazioni a medio termine, con scadenza a 24 mesi, privi di cedole e con eventuale scarto di emissione;
  • i CCT o Certificati di Credito del Tesoro: sono obbligazioni statali a medio o lungo termine, con scadenza massima fissata a 7 anni, e a tasso variabile. Prevedono cedole semestrali e scarto di emissione:
  • i BTP o Buoni del Tesoro Pluriennali: si tratta dei Titoli di Stato di durata più lunga, la cui scadenza minima è in genere fissata a 18 mesi. Sono disponibili in varie soluzioni, anche indicizzate all’inflazione europea o italiana, e prevedono cedole semestrali. In alcun caso lo scarto di emissione viene sostituito dal premio fedeltà.

Per conoscere prezzi e scadenze dei singoli titoli, è possibile consultare le quotazioni e i rendimenti online, sui principali quotidiani finanziari.

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