La polemica sui continui rialzi dei tassi d’interesse da parte della Bce, per combattere l’inflazione, è trasversale. Membri del governo e dell’opposizione hanno criticato le scelte di Christine Lagarde, che rischia di mettere in ginocchio l’economia italiana. Anche Maurizio Landini, segretario della Cgil, è d’accordo. Ma senza scaricare il governo delle responsabilità di cui deve farsi carico.
«Le scelte sbagliate della Bce e l’inerzia del governo non risolvono un’inflazione da profitti e impoveriscono milioni di lavoratori e pensionati. C’è una spirale profitti-prezzi e il rischio di una fase recessiva. Mentre il governo italiano da una parte critica le scelte della Bce, dall’altra non tassa gli extraprofitti, non contrasta l’evasione, attua politiche fiscali regressive, non affronta l’emergenza salari, non rinnova i contratti pubblici, taglia sanità e servizi, non utilizza strumenti di governo dei prezzi e non implementa investimenti e Pnrr».
«Dopo sette rialzi dei tassi, per 400 punti base in totale, l’annuncio del presidente della Bce di un ulteriore aumento a luglio rappresenta una scelta sbagliata e controproducente per l’intera economia europea. Una scelta, peraltro, in contraddizione con le stesse analisi della governatrice centrale che ha spiegato come circa due terzi dell’inflazione dipendano dalla forte crescita dei profitti delle imprese. A conferma, dunque, che non c’è alcuna spirale salari-prezzi, al punto che la stessa Lagarde ha invitato le imprese ad assorbire l’aumento del costo del lavoro nei loro margini».
Landini rimarca, dunque, la necessità di aumentare «significativamente i salari» per far fronte a questa situazione, attaccando anche la linea del governo.
«Gli effetti negativi di questa linea di politica economica si scaricano interamente sui redditi fissi. A crescere sono solo i bilanci delle banche e i margini delle imprese, ma non è impoverendo milioni di persone e comprimendo la domanda interna che si combatte l’inflazione e si rilancia l’economia italiana. Pertanto, è sempre più urgente rinnovare tutti i contratti nazionali e mettere in campo politiche fiscali e sociali a sostegno di lavoratori e pensionati», conclude Landini.
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