Quali sono le spese di gestione sul conto corrente

Il conto corrente è uno strumento oggi irrinunciabile, il quale semplifica la gestione delle finanze individuali, consente di effettuare pagamenti tracciabili e, anche grazie al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi

Quali sono le spese di gestione sul conto corrente
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12 Settembre 2023 - 12.31


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Il conto corrente è uno strumento oggi irrinunciabile, il quale semplifica la gestione delle finanze individuali, consente di effettuare pagamenti tracciabili e, anche grazie al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, offre uno spazio sicuro dove custodire il denaro.

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A fronte dei servizi offerti, la banca può richiedere il pagamento di un canone mensile o annuo, delle commissioni per le operazioni effettuate, delle carte di credito e di debito, e via dicendo. Oggi in realtà non mancano soluzioni molto convenienti, come il conto online zero spese, il quale azzera per i primi 12 mesi il costo di canone, prelievi e bonifici SEPA.

In questo articolo scopriremo quali sono, nel dettaglio, le spese di gestione del conto corrente e quali le soluzioni per ridurle o azzerarle.

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Conto corrente: costi fissi e costi variabili

Le spese di gestione del conto corrente sono di due tipi: fisse e variabili. Mentre le prime, chiaramente indicate nel contratto, devono essere corrisposte alla banca per il solo fatto di aver sottoscritto una specifica tipologia di conto corrente, anche laddove non venisse effettuata nessuna operazione, le seconde sono correlate alla tipologia e al numero di operazioni effettuate, nonché al canale scelto.

I costi fissi del conto corrente

Tra i costi fissi rientrano:

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  • il canone mensile:comprende le spese di gestione e tenuta del conto sostenute dalla banca e, nel caso in cui si optasse per un conto corrente a pacchetto, includerebbe anche un numero limitato o illimitato di operazioni bancarie, come prelievi e bonifici;
  • l’imposta di bollo: obbligatorio per legge, l’imposta di bollo da 34,20 euro viene applicata ai conti correnti con deposito superiore ai 5.000 euro;
  • il canone delle carte di debito e di credito: si tratta di costo annuo il cui ammontare varia a seconda della banca scelta;
  • le spese per estratto conto e comunicazioni cartacee: chi desidera ricevere l’estratto conto cartaceo a casa propria, deve richiederlo nel contratto e di conseguenza sostenere una spesa aggiuntiva relativa ai costi di spedizione.

I costi variabili per la gestione del conto corrente

  • le commissioni per operazione: se 

Accanto ai costi fissi, prevedibili e privi di sorprese, si collocano quelli variabili, i quali dipendono dai seguenti fattori:

  • tipologia di conto scelto;
  • costi fissati dalla banca;
  • numero di operazioni effettuate.

Sia che si opti per un conto corrente a consumo o per uno a pacchetto con franchigia, è in genere necessario pagare delle commissioni su ogni operazione effettuata, nel primo caso, o su quelle non incluse nel pacchetto, nel secondo caso. Tra le operazioni che possono prevedere dei costi rientrano i prelievi fatti con le carte di pagamento, i bonifici effettuati online, tramite ATM o presso lo sportello della filiale, le domiciliazioni, l’emissione di libretti di assegni.

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Ridurre o azzerare i costi del conto corrente

Grazie ai conti online, i quali possono essere aperti e gestiti interamente da remoto, le banche riescono a offrire ai propri clienti conti correnti a costi ribassati e, in alcuni casi, azzerati.

Le offerte con canone azzerato hanno in genere una validità iniziale di alcuni mesi, ma l’utente può mantenere il vantaggio economico effettuando l’accredito diretto dello stipendio o della pensione, ricevendo pagamenti mensili regolari, sottoscrivendo altri prodotti finanziari della banca o in altri modi, i quali possono variare a seconda dell’istituto di credito e della tipologia di conto corrente scelta.

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