“Rispettare i doveri deontologici che purtroppo talvolta vengono calpestati in nome del diritto di cronaca” e “divulgare le notizie rispettando la verità sostanziale dei fatti”. E’ l’invito rivolto dall’Ordine nazionale dei giornalisti in riferimento all’omicidio della sedicenne di Specchia, in provincia di Lecce, uccisa dal fidanzato coetaneo.
“L’ultimo ‘caso’ che riguarda la trasmissione Rai ‘Chi l’ha visto’ è il classico esempio da non seguire. Il naturale coinvolgimento emotivo non deve violare i principi deontologici, soprattutto quando, come a Specchia, le vicende riguardano persone minorenni – ammonisce l’Ordine in una nota – La cosiddetta ‘tv del dolore’ quando affronta questi argomenti lo fa declinandoli in un modo che molto concede alla spettacolarizzazione dei drammi personali o collettivi: tutto ciò è vietato dal nostro codice deontologico”.
“Oltre al ‘Testo unico dei doveri del giornalista’ – si legge nella nota – ricordiamo una delibera dell’Agcom del 2008: ‘La cronaca deve sempre rispettare i principi di obiettività, completezza, correttezza e imparzialità dell’informazione e di tutela della dignità umana, evitando tra l’altro di trasformare il dolore privato in uno spettacolo pubblico che amplifichi le sofferenze delle vittime e rifuggendo da aspetti di spettacolarizzazione suscettibili di portare a qualsivoglia forma di ‘divizzazione’ dell’indagato, dell’imputato o di altri soggetti'”.
L'Ordine dei giornalisti bacchetta Chi l'ha visto?: no a fare spettacolo sul dolore
Dopo le polemiche sulla trasmissione di Chi l'ha visto un richiamo al codice deontologico
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15 Settembre 2017 - 10.31
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