Questo granchietto imprigionato in un sacchetto di plastica è un’immagine diffusa da GreenPeace e scattata durante un’esplorazione subacquesa a Batangas, nelle Filippine.
L’inquinamento degli oceani, specie ad opera della plastica, sta uccidendo la biodiversità marina. È un dato di fatto, come un datto di fatto è che la Terra, il nostro Pianeta, è profondamente in crisi.
O meglio, lo siamo noi: il Pianeta resisterà all’uomo, come è sopravvissuto alle glaciazioni, alle tempeste di meteore, agli esperimenti atomici. Davanti a un’era glaciale, in fondo, l’uomo è ben poca cosa. Ciò che dovrebbe preoccuparci e che invece ci lascia nella più totale indifferenza è che c’è chi dovrà gestire il problema del clima, che peggiora non più di anno in anno, ma di mese in mese. Sono i giovani del mondo, che stanno infatti scendendo in piazza per riprendersi un futuro che gli è stato rubato.
Esisterà un momento in cui l’unica politica globale sarà improntata a un solo problema: come salvare la razza umana dall’incoscienza di chi per anni ha lucrato sull’ambiente. Eppure, c’è una certa fazione politica, legata guarda caso all’estrema destra, che sta cercando in tutti i modi di minimizzare la protesta. Sia negli Stati Uniti che nell’Europa sempre più orientata a destra, il movimento spontaneo dei giovani ambientalisti del mondo sta venendo attaccato con smentite, dati falsi e fake news che cercano di nascondere il problema del cambiamento climatico e dell’inquinamento sotto il tappeto dell’ipocrisia.
Amnesty International ha ammonito oggi che se i governi non affronteranno il cambiamento climatico potrebbero determinare la piu’ grande violazione intergenerazionale dei diritti umani nella storia. “Amnesty International sta dalla parte dei giovani che stanno dando vita e prenderanno parte allo sciopero degli studenti per un’azione sul cambiamento climatico. Questo è un importante movimento per la giustizia sociale che sta mobilitando migliaia di persone per chiedere pacificamente ai governi di fermare il cambiamento climatico”, ha dichiarato Kumi Naidoo, segretario generale di Amnesty International. “È brutto pensare che gli studenti debbano sacrificare giorni di studio per chiedere agli adulti di fare la cosa giusta. Ma lo fanno perché conoscono bene gli effetti dell’attuale vergognosa assenza d’azione, per loro stessi e per le future generazioni. Questo dovrebbe essere il momento per una profonda riflessione da parte della nostra classe politica”, ha proseguito Naidoo.
Secondo Amnesty International, il cambiamento climatico sta avendo e avrà un impatto sempre più devastante sui diritti umani a meno che i governi non agiscano subito. Il cambiamento climatico colpisce specialmente persone già vulnerabili, svantaggiate o discriminate. Soprattutto a rischio sono i bambini, a causa del loro particolare metabolismo, della loro fisiologia e delle loro necessità in termini di sviluppo. Il cambiamento climatico pone in pericolo anche la loro salute mentale: i bambini colpiti da eventi traumatici come i disastri naturali, esacerbati dal cambiamento climatico, possono andare incontro a disordini da stress post-traumatico.
Il mondo soffoca ma i signori del business negano la realtà
Una foto di un piccolo granchio ucciso da un bicchiere di plastica è solo la punta dell'iceberg di un problema enorme: il pianeta sta morendo e i pochi che cercano di salvarlo sono ostacolati
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13 Marzo 2019 - 21.11
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