Litvinenko ucciso perché faceva il triplo gioco

L'ex agente russo, assassinato con il polonio nel 2006, collaborava anche con i servizi segreti spagnoli e britannici. Le prove fornite dal governo inglese.

Litvinenko ucciso perché faceva il triplo gioco
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13 Dicembre 2012 - 19.05


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Alexander Litvinenko, il dissidente russo avvelenato col polonio, lavorava per i servizi segreti inglesi e spagnoli e la Russia è di sicuro coinvolta nel suo omicidio. Le prove sono state fornite dal governo britannico nel corso di una istruttoria preliminare del procedimento che inizierà nel maggio prossimo.

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Litvinenko, 43 anni, morì dopo una lunga agonia nel novembre del 2006 dopo aver subito un avvelenamento radioattivo a Londra. La polizia britannica ha identificato un agente russo, Andrei Lugovoi, come principale sospetto, ma Mosca ha finora rifiutato di estradarlo.

Il servizio segreto inglese MI6 aveva ingaggiato Litvinenko da diversi anni e l’uomo si incontrava regolarmente nel centro di Londra con uno 007 britannico, nominato solo come Martin. Prima della sua morte, il dissidente russo avrebbe lavorato anche per conto dell’intelligence spagnola, investigando sui traffici mafiosi.

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Entrambi i servizi versavano dei regolari compensi su un conto corrente intestato a Litvinenko e la moglie. L’avvocato di quest’ultima, Ben Emmerson, ha detto che l’inchiesta dovrebbe anche considerare le responsabilità dell’MI6 che non ha protetto Litvinenko dai ”reali e immediati rischi per la propria vita”.

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