I miliziani dell’Isis hanno giustiziato nella città siriana Deir ez-Zor un ragazzo accusato di sostenere il nemico. La vittima aveva 22 anni ed è stata arrestata in un ristorante situato nel centro della città mentre parlava della guerra e commentava favorevolmente l’avanzata delle forze curde che, a suo giudizio, sarebbero entrate presto in città.
Proprio per queste parole il ragazzo è stato immediatamente prelevato dalla polizia islamica e portato davanti al tribunale che deve applicare la sharia. I giudici hanno ordinato l’immediata esecuzione e la crocifissione del povero ragazzo. Questo perché fare il tifo per le forze curde è stato considerato un atto di alto tradimento. E così il giovane è stato ucciso in una piazza del centro di fronte a centinaia di persone.
Oltre alla ferocia nei confronti di chi non è schierato dalla loro parte la condanna dell’Isis è motivata anche dal fatto che proprio in questi giorni le forze curde del Ypg (quelle di Kobane) e le loro unità alleate delle forze siriane democratiche Qds, continuano a realizzare progressi nella lotto contro l’Isis nel nord est della Siria. In particolare in questi giorni si sta combattendo una battaglia per il controllo del piccolo centro Markadah.