Ecco il video dell’attentatore di di Ansbach, Mohammad Daleel, rilanciato dall’agenzia dello Stato Islamico.
Una circostanza che dimostra che l’uomo, forse, non è stato esattamente un “lupo solitario” ma qualcuno manipolato da qualche suggeritore.
Cose che dovranno essere easaminate dalle indagini.
Il testimone dei minuti precedenti alla strage
“Prima dell’attentato quell’uomo non faceva altro che telefonare al cellulare; agitava l’altra mano in aria e camminava nervosamente, come se si sentisse osservato”.
E’ il racconto di Pascal Boehm, la 25enne guardia di sicurezza che ha impedito al rifugiato siriano di Ansbach di entrare nel luogo dove 2.500 persone assistevano ad un concerto, evitando che la bomba fatta esplodere dall’attentatore facesse una strage. “Mentre stavo all’arco di ingresso alla piazza del concerto – racconta Boehm alla Bild – ho visto a una ventina di metri un uomo che non faceva altro che guardarmi nervosamente. Era come se sperasse che io andassi via. Avevo deciso che se si fosse avvicinato gli avrei controllato lo zainetto. Dopo una mezz’oretta lo ho visto allontanarsi verso il ristorante. Ed ho sentito subito il botto, con le sedie che volavano in aria ed i feriti per terra.