La loro fu una storia atroce, colpevoli solo di essere cristiani, senza aver fatto alcun male ed essere andati in Libia per lavorare e aiutare le loro famiglie: la Procura generale libica ha confermato il ritrovamento dei corpi dei 21 cristiani copti egiziani decapitati nel 2015 da jihadisti legati allo Stato Islamico in una zona costiera presso la città di Sirte.
Lo ha detto l’agenzia Fides. “Secondo quanto riferito dai canali di comunicazione della procura egiziana, i corpi sono stati ritrovati in un’area costiera alla periferia della città, con le mani legate dietro al schiena e vestiti con le stesse tute color arancione che indossavano nel macabro video filmato dai carnefici al momento della loro decapitazione. Anche le teste dei decapitati sono state ritrovate accanto ai corpi, e sono in corso le procedure per identificare le singole vittime della strage della strage attraverso l’analisi del loro Dna”, riporta l’agenzia dei missionari.
Ritrovati i corpi dei 21 cristiani decapitati dall'Isis in Libia due anni fa
Le autorità libiche li hanno trovati lungo la costa non lontano da Sirte. I poveri resti avevano ancora le mani legate, le tute arancioni e la testa accanti ai corpi
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7 Ottobre 2017 - 10.53
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