Assassinio di Soleimani: l'Iran promette vendetta, Putin preoccupato

Dopo la morte del generale iraniano per mano Usa l'Onuinvita alla moderazione e la Cina si accoda invitanto a non far ricorso alla forza

In Iran proteste contro l'assassinio di Souleimani
In Iran proteste contro l'assassinio di Souleimani
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3 Gennaio 2020 - 16.55


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L’uccisione del generale iraniano Qassem Soleimani a Baghdad rischia di “aggravare la situazione” in Medio Oriente. Lo dice il presidente russo Vladimir Putin. Donald Trump afferma che Soleimani “era responsabile della morte di milioni di persone, incluso l’elevato numero di manifestanti uccisi di recente in Iran”.

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L’Onu invita alla calma: “Il mondo non può permettersi una guerra nel Golfo”, sostiene Antonio Guterres.
I commenti internazionali, invece, sono un unico coro che invita ad abbassare i toni e a considerare i pericoli di un’eventuale evoluzione della situazione mediorientale. Il presidente francese Emmanuel Macron ha ribadito la necessità di “evitare una nuova pericolosa escalation” e ha lanciato un appello alla “moderazione”. 
Invito alla moderazione da parte dell’Onu – Dell’attacco americano avvenuto nei pressi dell’aeroporto di Baghdad ha parlato anche il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres. “Questo è un momento in cui i leader devono esercitare la massima moderazione, il mondo non può permettersi un’altra guerra nel Golfo”, ha fatto sapere in una nota. Guterres ha “costantemente sostenuto la necessità di una de-escalation nel Golfo” ed è “profondamente preoccupato per la recente escalation”. 
Cina: “No all’uso della forza” – L’invito alla calma arriva anche dalla Cina. Pechino, infatti, ha esortato tutte le parti in causa, in particolare gli Stati Uniti, a mantenere la calma e la moderazione per evitare di intensificare ulteriormente le attuali tensioni nel Golfo. “La Cina si è sempre opposta all’uso della forza nei rapporti internazionali e ha insistito sul fatto che tutte le parti dovrebbero attenersi agli scopi e ai principi della Carta delle Nazioni Unite e alle norme di base che regolano le relazioni internazionali”, ha sottolineato il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Geng Shuang, che ha inoltre invitato a rispettare la “sovranità, l’indipendenza e l’integrità territoriale dell’Iraq”. 
L’Iran promette vendetta – Di distensivo, però, non hanno nulla le parole che arrivano dall’Iran. Teheran, infatti, promette di vendicare la morte del generale Soleimani “nel momento e nel luogo più opportuni”. 
Assad: “Soleimani non sarà dimenticato” – Anche dalla Siria arriva la condanna all’attacco americano. Il presidente Bashar al-Assad ha ricordato il generale iraniano dicendo che il suo sostegno all’esercito siriano “non sarà dimenticato”. In particolare, il popolo siriano “non dimenticherà la sua presenza al fianco dell’esercito arabo siriano per difendere la Siria dal terrorismo e dai suoi sostenitori”, ha ribadito Assad in una lettera di condoglianze inviata alla Guida suprema iraniana, Ayatollah Ali Khamenei. 

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