L’Europa guarda e si ‘preoccupa’ ma la guerra va avanti: i turchi di Erdogan con tripoli e i mercenari russi e l’Egitto con Haftar.
Il comandante della Backup Force dell’esercito di Tripoli, Nasir Ammar, “ha detto ad Al Jazeera che un gruppo di elite di soldati turchi specializzati in radar jamming e difesa aerea sono arrivati a Tripoli”.
Nella serata di domenica l’annuncio da parte del presidente turco Recep Tayyip Erdogan dell’invio “progressivo” di soldati turchi in Libia. In Libia “il nostro scopo è di far sopravvivere il governo legittimo” di Fayez al-Sarraj.
“L’esercito turco è lì per garantire un cessate il fuoco, non per combattere”, e per cercare di “evitare tragedie umanitarie”, ha detto Erdogan in un’intervista tv.
Intanto l’ambasciata degli Stati Uniti in Libia “condanna fermamente l’escalation militare a Tripoli dei giorni scorsi, incluso l’attacco del 4 gennaio da parte delle forze affiliate all’Lna contro il collegio militare di Hadaba che secondo quanto riferito ha ucciso almeno 30 studenti addestrati per essere una forza di sicurezza professionale per la capitale libica. “Condanniamo anche gli attacchi negli ultimi giorni contro l’aeroporto Mitiga di Tripoli e i bombardamenti indiscriminati contro le infrastrutture civili e i quartieri residenziali di Tripoli, che hanno ucciso e ferito molti civili”, recita una nota ufficiale.