L'ira della guida suprema Khamenei: ecco le 13 possibili vendette

Lo scrive il New York Times citando tre fonti iraniane presenti ad un incontro del consiglio per la sicurezza nazionale dove Khameni ha dettato la linea.

Funerali di Soleimani
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7 Gennaio 2020 - 08.13


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Staccandosi dalla usuale tattica di nascondersi dietro le azioni degli alleati coltivati nella regione, la Guida suprema Ali Khamenei vuole che qualsiasi rappresaglia per l’uccisione del generale iraniano Qassam Soleimani da parte degli Usa sia un attacco diretto e proporzionato contro interessi americani, eseguito apertamente dalle forze iraniane. Lo scrive il New York Times citando tre fonti iraniane presenti ad un incontro del consiglio per la sicurezza nazionale dove Khameni ha dettato la linea. Intanto una folla immensa si è radunata a Kerman per la sepoltura del generale Soleimani, la cui salma è nella cittadina dell’Iran sudoccidentale. Gli abitanti di Kerman sono arrivati in massa nel centro della città natale del generale Soleimani, dove è prevista la sepoltura. La mobilitazione appare delle stesse dimensioni di quelle organizzate domenica e lunedì a Teheran. 
“Annuncio che 13 scenari sono stati valutati nel Supremo consiglio di sicurezza nazionale per la vendetta dell’Iran dopo l’assassinio del generale Soleimani, e anche il più debole di questi sarà un incubo storico per gli Usa”: lo ha detto il segretario del Consiglio, contrammiraglio Ali Shamkhani, citato da Farsnews. “Prometto alla nazione eroica che la rappresaglia non avrà luogo in una sola operazione, perché, sulla base delle dichiarazioni della nostra Guida, tutte le forze di resistenza sono pronte a vendicare l’azione degli Stati Uniti”, ha sottolineato Shamkhani. Intanto il Parlamento iraniano ha designato tutte le forze armate degli Stati Uniti “terroristi” e ha stanziato circa 200 milioni di euro a sostegno delle forse Qods, di cui il generale ucciso, Qassen Soleimani era al comando. Il portavoce del parlamento Ali Larijani, citato da Farsnews, ha precisato che le risorse aggiuntive daranno messe a disposizione delle forze di sicurezza attive all’estero entro due mesi.

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Iraq, consiglio sicurezza Onu condanni raid  – L’Iraq ha chiesto lunedì in una lettera all’Onu che il Consiglio di Sicurezza condanni il raid con cui venerdì scorso gli Usa hanno ucciso all’aeroporto di Baghdad il generale iraniano Qassam Soleimani e il suo vice Abou Mehdi al-Mouhandis, affinché “la legge della giunga” non domini le relazioni internazionali. L’operazione americana, si legge nella missiva dell’ambasciatore iracheno alle Nazioni Unite, “rappresenta una aggressione contro il popolo e il governo dell’Iraq, una violazione flagrante delle condizioni legate alla presenza delle forze americane in Iraq e una escalation pericolosa che potrebbe condurre ad una guerra devastatrice in Iraq, nella regione e nel mondo” Baghdad chiede al consiglio di sicurezza di “adempiere alle sue responsabilità e di vigilare in modo tale che siano chiamati a rispondere coloro che commettono tali violazioni, che non violano solo i diritti umani ma anche il diritto internazionale, facendo prevalere la legge della giungla in seno alla comunità internazionale”.

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