Il generale Khalifa Haftar ha respinto la proposta di cessate il fuoco in Libia avanzata da Russia e Turchia. Lo ha annunciato il portavoce del sedicente Esercito nazionale libico, Ahmed al Mismari, come segnalano da fonti da Bengasi. “Ringraziamo la Russia per il suo sostegno ma non possiamo smettere di combattere il terrorismo”, hanno riferito le fonti sintetizzando l’annuncio.
Intanto telefonata tra il ministro degli Esteri Luigi Di Maio e l’omologo tedesco Heiko Maas. “Restiamo compatti, l’Ue deve restare compatta sulla Libia e serve quanto prima una data sulla conferenza di Berlino”, ha detto secondo quanto si apprende il titolare della Farnesina al capo della diplomazia tedesca.
Il Consiglio presidenziale del governo di accordo nazionale libico (Gna) “accoglie con favore qualsiasi appello alla ripresa del processo politico e ad allontanare lo spettro della guerra, in conformità con l’Accordo politico libico e il sostegno alla Conferenza di Berlino patrocinata dalle Nazioni Unite”. Lo si legge in una nota del Gna pubblicata dopo l’incontro ad Istanbul tra il presidente russo Putin e quello turco Erdogan nel quale i due hanno proposto tra le altre cose “un cessate il fuoco in Libia a partire dalla mezzanotte di domenica prossima”.
“Una pace solida e stabile in Libia può essere raggiunta solo mediante un processo politico condotto ed effettuato dai libici e basato su un dialogo franco e inclusivo fra loro” veniva detto in una dichiarazione congiunta dei due. I due leader hanno constatato inoltre che “scommettere su una soluzione militare del conflitto porterebbe solo a ulteriori sofferenze e renderebbe più profondi i dissidi fra i libici”.
Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio terrà mercoledì prossimo alle 16 nell’Aula della Camera una informativa urgente sulla situazione in Iran, Iraq e in Libia. Lo ha comunicato all’Assemblea di Montecitorio il vicepresidente Fabio Rampelli. In Libia “ci sono interferenze da parte di Stati esterni” e per questo “dobbiamo trovare una soluzione con l’Ue in modo da fare adottare un embargo sulle armi”, ha detto il ministro degli Esteri da Algeri. La Libia, ha aggiunto, “è un problema di sicurezza nazionale che affrontiamo con tutte le nostre forze. Spingeremo perché si individui il prima possibile una data per la conferenza di Berlino. Dobbiamo mettere tutti gli interlocutori intorno a un tavolo e trovare una soluzione”.