L'attacco di Vienna era stato annunciato sui social: colpiti 6 punti della città

In tutto sono sei i punti della città in cui sono stati esplosi dei colpi che hanno provocato 4 morti e diversi feriti

Attentato a Vienna
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3 Novembre 2020 - 07.58


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Uno dei sospetti attentatori di Vienna aveva annunciato l’azione su Instagram. Lo scrive il quotidiano tedesco Bild. Nel suo post, il sospetto aveva pubblicato diverse foto in cui appariva armato e aveva giurato fedeltà al leader dello Stato Islamico (Isis) Abu Ibrahim al-Hashimi al-Qurashi.

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In tutto sono sei i punti della città in cui sono stati esplosi dei colpi che hanno provocato 4 morti e diversi feriti: a renderlo noto sono stati i funzionari locali precisando che si tratta di Morzinplatz, Salzgries, Seitenstettengasse, Graben, Bauernmarkt e Fleischmarkt.

Secondo quanto rende noto è l’Apa, l’agenzia di stampa austriaca, che cita il ministro dell’Interno Karl Nehammer, l’attentatore ucciso dalla polizia austriaca aveva 20 anni. Si chiamava Kurtin S. è nato proprio a Vienna, scrive  il giornale “Der Falter”, aggiungendo che l’uomo, di origini albanesi, era conosciuto ai servizi segreti austriaci. 

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ed aveva precedenti penali per associazione di stampo terroristico. Oltre alla cittadinanza austriaca aveva anche quella della Macedonia del nord, ha aggiunto. Era armato con una cintura esplosiva e un’arma automatica, una pistola e un machete per “questo vile attacco contro cittadini innocenti”, ha detto il ministro dell’interno.

Un poliziotto è rimasto ferito in uno scontro a fuoco con un attentatore ed è stato sottoposto ad intervento chirurgico. Puerstl ha anche confermato l’uccisione di un attentatore. Secondo il direttore generale per la pubblica sicurezza, Franz Ruf, proseguono i controlli serrati a Vienna, che sono anche stati estesi ai confini austriaci

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Tutto è cominciato vicino alla Sinagoga nella Seitenstettengasse, nel centro della capitale austriaca, dove molte persone si godevano l’ultima libera uscita prima della serrata dettata dal Covid-19: verso le 20 i primi spari, un’esplosione (forse uno degli assalitori che secondo alcune fonti si sarebbe fatto esplodere), diversi sospetti in fuga, un altro ancora arrestato. Il ministro dell’Interno, Karl Nehammer, non ha confermato la cattura di uno o più assalitori. Come nessuno ha confermato che l’obiettivo primario dell’attacco fosse proprio il luogo di culto ebraico: la polizia ha riferito che il commando, composto da “molti sospetti armati di fucile”, ha sparato in 6 luoghi diversi della città. Le forze speciali hanno dunque dato il via a una massiccia caccia all’uomo per le vie di Vienna, presto affiancate dall’esercito.

“Il ministro dell’Interno austriaco Karl Nehammer ha lanciato un appello in tv ai viennesi a non uscire di casa se non per motivi professionali o altre necessità urgenti, perché l’emergenza dopo l’attacco di stanotte nella capitale austriaca è ancora in corso. Le scuole resteranno chiuse, ha aggiunto.

 La polizia viennese ha quindi invitato i residenti del centro a trovare riparo e non uscire di casa e a non diffondere foto o video dell’attacco in corso che avrebbe potuto mettere in pericolo agenti o passanti. I social si sono tuttavia riempiti di immagini, molte delle quali raccapriccianti, mentre testimoni scrivevano di aver udito “almeno 50 spari”. Alcuni media hanno parlato anche di una presa di ostaggi in un ristorante giapponese, ma anche questa informazione al momento non è stata confermata. “E’ un attacco terroristico disgustoso”, ha reagito il cancelliere austriaco Sebastian Kurz, aggiungendo che l’Austria non si lascerà intimidire dal terrorismo. Ma è l’Europa intera – già fiaccata dalla pandemia – a condannare “un atto codardo”, nel nome dell’unità “contro l’odio e la violenza”. “I nostri nemici devono sapere con chi hanno a che fare. Non ci arrenderemo”, ha tuonato il presidente francese Emmanuel Macron di fronte all’ennesimo attacco in Europa dopo la decapitazione di Samuel Paty e gli attentati di Nizza e Lione. “Non c’è spazio per l’odio e la violenza nella nostra casa comune europea”, ha twittato anche il premier Giuseppe Conte. Intanto, la Repubblica Ceca ha deciso di avviare controlli alle frontiere con l’Austria.

Perché attaccare Vienna? Leggete qui 

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