Trumpiani, fascisti e terroristi: i messaggi postati sui social media da un membro dei Proud Boys dello stato di Washington provano che insieme ad altri ha organizzato in anticipo il piano per attaccare le barricate della polizia e fare irruzione nel Congresso il 6 gennaio scorso.
E’ quanto si legge nell’incriminazione di Ethan Nordean, 30enne arrestato ieri dall’Fbi.
Gli inquirenti ritengono che il movimento di estrema destra che si è sempre dipinto come un difensore delle forze dell’ordine abbia giustificato il suo piano di attaccarle con la rabbia per quella che veniva considerata una risposta insufficiente da parte della polizia dopo che un membro dei Proud Boys era stato pugnalato durante una manifestazione per Donald Trump lo scorso dicembre a Washington.
Nordean, noto anche come Rufio Panman, è stato accusato di aver cercato di ostacolare la certificazione della vittoria elettorale di Joe Biden da parte del Congresso, punibile fino a 20 anni di prigione.
Gli inquirenti dell’Fbi hanno ricostruito le sue comunicazione con altri membri della milizia dell’estrema destra suprematista in cui inserisce anche la polizia nel “sistema corrotto”. E poco prima dell’attacco al Congresso, in un video trasmesso in streaming si sente Nordean gridare alla polizia “avete preso il nostro ragazzo ed avete lasciato scappare chi l’ha accoltellato”.
Noto per i suoi scontri con l’Antifa e gli attacchi alle manifestazioni di Black Lives Matter, il movimento dei Proud Boys ha ricevuto una sorta di riconoscimento da parte di Donald Trump quando, durante un dibattito, invece di condannarlo l’ha esortato a “fare un passo indietro ed aspettare”.
Finora sono stati incriminati circa una decina di suoi membri per l’assalto al Congresso, mentre al leader Henry “Enrique” Tarrio era stato impedito di partecipare alla manifestazione del 6 gennaio dopo essere stato arrestato al suo arrivo a Washington.
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