L'Fbi denuncia l'effetto Trump: dopo Capitol Hill raddoppia il terrorismo interno

Il direttore dell'agenzia di intelligence, Christopher Wray, in un'audizione al Congresso ha detto che sono circa 2mila i casi che i federali stanno seguendo.

Il direttore dell'Fbi, Christopher Wray
Il direttore dell'Fbi, Christopher Wray
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2 Marzo 2021 - 18.35


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Trump ha avvelenato l’America: il numero delle inchieste di terrorismo interno sono raddoppiate negli ultimi 3 anni e naturalmente vi è un picco di attenzione dopo l’assalto al Congresso del 6 gennaio. 
E’ quanto ha detto il direttore dell’Fbi, Christopher Wray, in un’audizione al Congresso in cui ha detto che sono circa 2mila i casi che i federali stanno seguendo.
“Abbiamo avuto un aumento significativo di inchieste ed arresti”, ha affermato parlando alla commissione Giustizia del Senato, notando che il numero è aumentato da quando lui ha preso l’incarico nel 2017, con una crescita esponenziale negli ultimi mesi. Alla fine dello scorso anno, ha spiegato Wray, i casi di terrorismo interno erano circa 1400. 
Durante l’audizione, alcuni senatori hanno incalzato il capo dell’Fbi sul fatto che, in precedenti audizioni, i vertice della polizia del Congresso e di Washington abbiano accusato le agenzie di sicurezza di non aver diffuso in modo efficace e tempestivo il rapporto di intelligence in cui si lanciava l’allarme sulla portata della ‘guerra’ che si stava preparando al Congresso.
“Penso che qualcosa come un’insurrezione violenta al Campidoglio avrebbe meritato una telefonata”, ha lamentato il capo della polizia di Washington. Wray si è difeso dicendo che il rapporto era stato inviato via mail alla Joint Terrorism Task Force, pubblicato sul portale dell’Fbi e menzionato in un briefing al centro di comando di D.C..

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