Propaganda Usa: blitz per uccidere un militante dell'Isis e mostrare i muscoli

Una operazione militare del tutto priva di significato ma che è servita alla Casa Bianca per dare il senso della rappresaglia in pasto all'opinione interna e internazionale

Blitz Usa contro i talebani
Blitz Usa contro i talebani
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28 Agosto 2021 - 10.24


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Chiamiamo per cose con il loro nome: gli Usa hanno ordinato un blitz puramente propagandistico che non cambia di una virgola gli scenari ma che serve a dare in pasto all’opinione pubblica interna e  internazionale un segnale di forza.

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La rappresaglia americana per l’attacco all’aeroporto di Kabul non si è fatta attendere. Con un raid mirato condotto con un drone nella provincia di Nangahar, gli Stati Uniti nella notte hanno colpito e ucciso una delle menti dell’Isis-K, l’organizzazione ritenuta responsabile del sanguinoso attentato nel quale hanno perso la vita quasi 200 afgani e 13 soldati americani.

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Chi è il militante ucciso

L’identità del militante non è stata resa nota: il Pentagono lo ha definito un “planner” dell’organizzazione. Secondo indiscrezioni, l’uomo tramava futuri attacchi ma non sarebbe stato direttamente coinvolto con l’attentato a Kabul. “Riteniamo che questo terrorista fosse coinvolto nella pianificazione di futuri attacchi a Kabul”, riferisce un funzionario dell’amministrazione citato dai media americani. L’uomo sarebbe stato sotto osservazione da prima dell’attentato e il personale americano avrebbe atteso che fosse solo prima di lanciare l’attacco con il drone. Il Reaper americano, partito da una base in Medio Oriente, lo avrebbe colpito mentre era a bordo di un veicolo.

“Le forze armate americane hanno condotto un’operazione anti terrorismo contro uno degli organizzatori dell’Isis-K. Il raid è avvenuto nella provincia di Nangahar, in Afghanistan. Le indicazioni iniziali segnalano che il target è stato ucciso. Non siamo a conoscenza di vittime civili”, si legge in una nota di Bill Urban portavoce del Central Command.

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 Un blitz, va ribadito, propagandistico. Quanto alle vittime civili c’è da dire che se in questi anni gli Usa e le forza Nato non avessero fatto vere e proprie stragi bombardando a casaccio talebani e Isis ma uccidendo molto più spesso i civili forse la democrazia afghana avrebbe avuto qualche possibilità in più di attecchire. Invece seminando morte hanno alimentato solo l’odio verso gli occupanti, di cui hanno beneficiato i talebani.

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