II leader di Donetsk, Denis Pushilin, ha annunciato di aver “firmato un decreto per la mobilitazione generale”. In un videomessaggio di cui dà notizia l’agenzia Tass, si rivolge ai “connazionali riservisti” affinché si presentino agli uffici militari. “Faccio appello a tutti gli uomini della repubblica in grado di imbracciare un’arma a difendere le loro famiglie, i loro bambini, le loro mogli, le loro madri”, ha scritto Pushilin su Telegram rivolgendosi ai riservisti.
Anche il leader dell’autoproclamata repubblica popolare di Luhansk, Leonid Pasechnik, ha annunciato la firma di un decreto per la “mobilitazione generale”. Lo riferisce Sputnik dopo le notizie analoghe su quanto deciso da Pushilin.
I leader separatisti nell’est dell’Ucraina, intanto, sottolineano come prosegua l’evacuazione della popolazione dalla regione denunciando attacchi nella notte. Più di 6.000 persone, compresi 2.400 bambini, sono stati trasferiti dall’area. Alloggi sono stati preparati nella regione meridionale russa di Rostov. Stamani da Donetsk i separatisti hanno denunciato decine colpi sparati dalla mezzanotte contro il loro territorio, mentre i leader di Luhansk hanno denunciato violazioni del cessate il fuoco. Notizie che non possono essere verificate in modo indipendente. Le parti si scambiano regolarmente accuse. L’Osce ha segnalato un aumento delle violazioni del cessate il fuoco nel Donbass.
Circa 25.000 hanno intanto lasciato l’autoproclamata repubblica popolare di Luhansk e altre 10.000 persone lasceranno l’area. Lo ha detto, secondo quanto riporta l’agenzia Tass, il ministro per le emergenze dell’autoproclamata repubblica Yevgeny Katsavalov. “Circa 25.000 hanno passato il confine con i loro mezzi – ha affermato -. E’ in fase di organizzazione un convoglio organizzato per il trasferimento di 10.000 persone”.