Ucraina, Putin non ferma la guerra: "Niente tregua, non vogliono negoziare". Ma Kiev lo smentisce

Mosca ha accusato l'Ucraina, al terzo giorno dell'invasione russa del Paese, di aver fatto deragliare una tregua rifiutando i negoziati. Ma Kiev parla di condisioni inaccettabili

Ucraina, Putin non ferma la guerra: "Niente tregua, non vogliono negoziare". Ma Kiev lo smentisce
Invasione russa dell'Ucraina
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26 Febbraio 2022 - 16.37


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La guerra in Ucraina non si ferma: Cremlino ha annunciato che nel pomeriggio riprenderà l’avanzata delle forze russe in Ucraina, secondo il piano operativo, a causa dell’assenza di negoziati che Mosca imputa a Kiev. Lo riporta la Tass.

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Mosca ha infatti accusato l’Ucraina, al terzo giorno dell’invasione russa del Paese, di aver fatto deragliare una tregua rifiutando i negoziati.

“Ieri nella giornata (venerdì), in attesa di trattative, il presidente russo ha ordinato di fermare l’avanzata delle principali forze” di Mosca, ha detto il portavoce della presidenza russa, Dmitry Peskov.

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“Dal momento che la parte ucraina ha rifiutato i negoziati, l’avanzata delle forze russe è ripresa oggi”, ha aggiunto. La Russia aveva fatto sapere dii aver offerto colloqui a Minsk, capitale della Bielorussia, un paese alleato da cui Mosca ha lanciato la sua offensiva su Kiev.

La replica di Kiev

“Ho appena saputo che l’Ucraina ha rifiutato di negoziare”, ma questo è avvenuto “perché la parte russa ha cambiato le condizioni attraverso gli intermediari” e per Kiev sono condizioni “inaccettabili”, ha dichiarato Oleksiy Arestovich, consigliere della presidenza ucraina, dopo che il Cremlino ha fatto sapere che l’offensiva è ripresa per il no di Kiev alle trattative. “E’ stato un tentativo di costringerci alla resa – ha aggiunto -. Abbiamo segnalato alla parte russa che i termini per un possibile trattato di pace sono possibili alle condizioni di Kiev, non a quelle di Mosca

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Poche ore dopo,  però,  Vladimir Putin aveva invitato l’esercito ucraino a mettere in atto un colpo di stato e aveva descritto il suo omologo ucraino Volodymyr Zelensky e il suo entourage come una “cricca di drogati e neonazisti”.

Alla domanda sulle crescenti sanzioni, Peskov le ha ritenute “prevedibili” e ha assicurato che “si stanno adottando misure per ridurre al minimo il loro effetto su tutti i settori dell’economia”.  “Poi sarà necessario sviluppare le misure di rappresaglia”, ha concluso.

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