Zelensky è ebreo, rifiuta il concetto di de-nazificazione dell’Ucraina e, ovviamente, spera nella solidarietà attiva di Tel Aviv,
“Il popolo ebraico conosce fin troppo bene la minaccia di venir cancellato. Oggi l’Ucraina è Israele. Gli ucraini sono vittime della malvagia guerra della Russia come gli ebrei furono vittime dei nazisti che volevano cancellarli”. A scriverlo oggi su Times of Israel è Andriy Yermak, capo dell’ufficio del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in un vibrante appello a “Israele e la comunità internazionale a ricordare le parole ‘mai più’ e ad agire decisamente perché la storia non si ripeta in Ucraina”.
“Ebrei ucraini, cristiani ucraini, ucraini di tutte le religioni ed etnie hanno bisogno del vostro aiuto”, scrive Yermak. “Putin e i suoi accoliti hanno detto che non credono che ci siano ucraini. Respingono la nostra esistenza. Vogliono che l’Ucraina- i suoi cittadini, la sua cultura e storia- spariscano. E il terrore che la Russia rovescia su di noi ha come obiettivo di farci inchinare davanti a Putin o smettere di esistere”.
L’appello a Israele arriva mentre questo paese ha finora mantenuto un basso profilo, dati i buoni rapporti con la Russia che permettono di intervenire militarmente contro le postazioni iraniane in Siria. Ma il dibattito sul dovere “morale” di Israele è aperto. E di fronte alla pretesa di Putin di voler ‘de-nazificare’ l’Ucraina, Yermak ricorda che l’Ucraina ha la terza popolazione ebraica d’Europa, la quinta del mondo e un presidente ebreo. “Putin non si fermerà all’Ucraina. Nei suoi obiettivi c’è l’intera ex Unione Sovietica e l’Europa orientale. Oggi è il popolo ucraino. Domani vorrà cancellare un altro popolo”, sottolinea Yermak.
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