Il servizio di sicurezza ucraino (Sbu) ha sventato i piani della Russia per creare delle nuove “Repubbliche popolari” nell’Ucraina occidentale: Secondo quanto riportato su una chat Telegram, la “Repubblica Federale dell’Ucraina” avrebbe dovuto includere Ivano-Frankivsk, Transcarpazia, Leopoli, Ternopil e Cernivci.
La logica della creazione di pseudo-formazione è quella di scuotere la situazione nelle retrovie dell’esercito ucraino. Il servizio di sicurezza dell’Ucraina ha arrestato l’organizzatore, un attivista filo-russo, e le figure chiave della rete nella regione di Ivano-Frankivsk, allegando alla notizia anche foto logate con la sigla del servizio.
Nelle regioni occidentali e centrali dovevano reclutare più di mezzo migliaio di uomini. I separatisti armati avrebbero dovuto eliminare le principali forze di sicurezza e funzionari governativi.
Successivamente, si prevedeva di impadronirsi degli edifici amministrativi e proclamare “repubbliche popolari” sul modello della cosiddetta “L/Dnr” – questo secondo quanto riportato nella chat – per poi unirsi in un nuovo stato controllato dalla Russia.
I complici del ribelle, secondo quanto emergerebbe, hanno testimoniato contro di lui e sono in corso azioni investigative con l’organizzatore. Per l’art. 109 (azioni finalizzate alla modifica forzata o al rovesciamento dell’ordine costituzionale o alla presa del potere statale) del codice penale, il traditore ei suoi complici rischiano fino a 10 anni di reclusione”.