I filo russi di Lugansk adottano i metodi di Putin e cacciano la missione Osce: "Dà un'immagine negativa della Russia"

L'autoproclamata Repubblica popolare di Lugansk, in Ucraina orientale, ha deciso di vietare le attività di monitoraggio da parte della missione dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce) a partire dal 30 aprile.

I filo russi di Lugansk adottano i metodi di Putin e cacciano la missione Osce: "Dà un'immagine negativa della Russia"
Leonid Pesechnik leader dell'autoproclamata repubblica di Lugansk
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13 Aprile 2022 - 18.10


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Le sedicenti repubbliche ‘antifasciste’ difese dai militari di Putin e anche dai reparti speciali di mercenari filo-nazisti della Wagner. Usano il bavaglio e la censura esattamente come fa il loro prossimo presidente Vladimir Putin, i cui uomini commettono crimini di guerra e accusano chi li accusa.

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L’autoproclamata Repubblica popolare di Lugansk, in Ucraina orientale, ha deciso di vietare le attività di monitoraggio da parte della missione dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce) a partire dal 30 aprile. L’ha affermato su Telegram il capo dell’entità filorussa.

“Nonostante la scadenza del mandato, il team dell’Osce a Lugansk unilateralmente ha deciso di continuare le sue attività nella repubblica, formando un’immagine negativa della Russia, della Repubblica popolare di Lugansk, della Repubblica popolare di Donetsk sulle piattaforme politiche europee”, ha scritto Leonid Pesechnik.

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“Come capo di un paese riconosciuto dalla Russia – ha aggiunto – ho deciso di bandire la missione di monitoraggio dell’Osce dal territorio della repubblica a partire dal 30 aprile di quest’anno. Questo significa che tutti i membri della missione devono lasciare la Repubblica popolare di Lugansk entro il 30 aprile”.

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