L’ex segretario di Stato Usa dei tempi della guerra fredda si è schierato apertamente con Putin e tifa per uno smembramento dell’Ucraina in favore di Mosca.
Non si ferma la reazione di Kiev contro Henry Kissinger che ha detto che l’Ucraina deve essere pronta a cedere parte del suo territorio alla Russia per ottenere la pace. Ed ora ad intervenire contro l’ex segretario di Stato americano è Volodymyr Zelensky che afferma che Kissinger “emerge da un passato lontano, affermando che un pezzo di Ucraina deve essere dato alla Russia”.
“Il suo calendario non è al 2022, ma al 1938”, aggiunge il presidente ucraino, riferendosi alla data della firma dell’accordo di Monaco, con cui le potenze democratiche, in nome della politica dell’appeasement, credettero di aver raggiunto un compromesso per la pace duratura con Adolf Hitler concedendogli di annettersi vasti territori della Cecoslovacchia.
“Dietro tutte queste speculazioni geopolitiche di chi consiglia all’Ucraina di cedere qualcosa alla Russia, questi grandi geopolitici non sono mai disposti a vedere la gente comune – ha continuato Zelensky – milioni di persone che abitano nei territori che loro propongono di dare via in cambio di un’illusione di pace, bisogna sempre guardare alle persone”.
Intervenendo a Davos nei giorni scorsi, il 98enne ex segretario di Stato ha detto che “i negoziati di pace devono iniziare” al più presto per scongiurare un “allargamento del conflitto”. E che “idealmente il punto di caduta dovrebbe essere il ritorno alla status quo precedente” all’inizio del conflitto, cioè l’annessione formale alla Russia della Crimea e di fatto delle repubbliche separatiste del Donbass.