La disinformazione e la propaganda volano con Putin: il Cremlino starebbe provvedendo al reclutamento dei principali esponenti dell’intellighenzia per creare consenso nella popolazione russa. Ciò avviene ingaggiando personaggi pubblici caratterizzati da un livello culturale medio alto, come professori e ricercatori, nonché online, dove il noto gruppo Cyber Front Z avrebbe avviato una campagna di reclutamento di gestori di canali Telegram o di altri social dotati di un rilevante seguito».
È una delle tendenze rilevate nel bollettino del Dis sulla disinformazione russa, secondo cui «la medesima tecnica è stata utilizzata anche dall’Ucraina attraverso la Legione `libertà alla Russia´».
Secondo il documento, «l’ingerenza e la manipolazione informatica russa continuano a declinarsi» anche «verso l’esterno puntando anche all’utilizzo di risorse intellettuali di pregio, nella forma di cittadini russi residenti all’estero».
In generale, tra i vari media filo-russi citati nel bollettino ci sono il canale `giubbe rosse´ (ha fortemente criticato l’operato del senatore Urso e del relativo partito di appartenenza dopo che quest’ultimo ha annunciato con un tweet l’apertura di un’istruttoria del Copasir e delle audizioni dei vertici Agcom e Rai a valle delle dichiarazioni della portavoce di Lavrov).
Si conferma inoltre «la disinformazione veicolata, in ambito nazionale, da gruppi e canali su Telegram» con un’adesione media rilevata tra le 50mila utenze fino ad un minimo di 10mila. Citati anche il canale @Sptnkita (riconducibile alla testata Sputnik Italia) e dopo la sua chiusura, l’apertura del canale @Baosptnk. Anche il centro culturale russo a Roma ha intensificato la propria attività su Telegram. Viene inoltre citato un gruppo Facebook amministrato da Rolando Dubini, «uno degli utenti più attivi sui canali italiani filo-russi, dei quali fanno parte utenti afferenti alla galassia No vax». Tra i siti web di disinformazione ci sono invece `Visione tv´ e `Russia Amica´.
Su twitter, invece, l’hashtag #Draghi, a seguito della conferenza stampa dello scorso 2 maggio, è stato incluso in oltre 38mila tweet in più lingue, tra cui l’italiano, in relazione al quale figurano sia post a supporto delle posizioni espresse dal Presidente del Consiglio in merito all’intervista a Lavrov a Zona Bianca, sia diversi post dove si ritiene che lo stesso premier non tuteli gli interessi dell’Italia e abbia un’impostazione dittatoriale.