Un personaggio controverso, figura di secondo piano ma al centro di molte vicende che stanno salendo agli ‘onori’ della cronaca.
Il suo nome, legato ai dossier Lega-Mosca, era salito alla ribalta quando si scoprì che era stato lui il regista del viaggio, una «missione di pace» che Matteo Salvini avrebbe dovuto compiere in Russia il 29 maggio dopo l’esplosione della guerra con l’Ucraina per chiedere un cessate il fuoco a Putin. Viaggio, poi, mai effettuato, inabissatosi dopo le polemiche legate all’iniziativa non concordata col Governo e che ha attirato anche l’attenzione del Copasir: la figura di Antonio Capuano, ex deputato napoletano di Forza Italia, ora ritenuto vicino alla Lega, ritorna di nuovo in primo piano: secondo le indiscrezioni delle ultime ore Oleg Kostyukov, `importante funzionario dell’ambasciata russa´ in Italia, gli avrebbe chiesto – due mesi prima della caduta del governo Draghi – se la Lega avesse intenzione di ritirare i suoi ministri.
Capuano, 50 anni, ha iniziato la sua carriera politica come consigliere comunale a Frattaminore, in provincia di Napoli, dal 2005 al 2012. È stato deputato con Forza Italia dal 2001 al 2006, quattordicesima legislatura, facendo parte della commissione Lavoro pubblico e privato. Durante il suo mandato parlamentare, in quanto rappresentante dei forzisti sul territorio campano, numerose le sue esternazioni contro gli esponenti del centrosinistra alla guida di Regione e Comune di Napoli (Bassolino e Iervolino), ma diverse anche le prese di posizione contro alcuni esponenti del centro destra. Alla fine del suo incarico parlamentare esce dai radar della politica nazionale, fino a tornarvi per la vicenda del viaggio a Mosca. Ai giornalisti che di recente lo hanno interpellato ha sottolineato più volte di non avere incarichi ufficiali, anche se di fatto viene indicato come `consulente´ di Salvini per la politica internazionale.
«Sono avvocato – ha raccontato – e assisto alcune ambasciate», anche se «per riservatezza» non dice se lo faccia anche per quella russa. Il suo raggio di operatività è soprattutto in Medio Oriente. «Con Salvini ci siamo confrontati su alcuni dossier, non ho un incarico formale», questo il ruolo che si è ritagliato. Nella Lega in pochi dicono di conoscerlo ma evidentemente qualche incarico lo avrà ricevuto visto che, dopo aver ricevuto segnali di interesse da parte della Russia «a Mosca avremmo dovuto presentare un piano di pace in quattro punti», dice.
Dopo la bufera provocata dalle notizie sul biglietto che sarebbe stato pagato dall’ambasciata russa, salvo poi la restituzione dei soldi da parte della Lega, Capuano si era detto pronto a spiegare tutto al Copasir: «Non c’è nulla di segreto», aveva spiegato l’ex parlamentare aggiungendo: «i russi hanno capito che Salvini voleva spendersi davvero. E lo hanno invitato a fare altri passi». L’interlocutore? Era «l’ambasciatore. Il segretario della Lega ha spiegato il suo progetto in quattro punti, dall’altra parte è arrivata un’apertura di credito».
Quale sarebbe stato il ruolo di Antonio Capuano lo spiegò in quella circostanza proprio Matteo Salvini: «Ha dato una mano, più che su questo su altre relazioni», dall’Afghanistan al Medioriente, fa l’avvocato di mestiere”, ma «le relazioni internazionali sono in mano a me e al responsabile esteri».
Secondo quanto riferito da la Verità, Capuano sarebbe stato oggetto di segnalazioni dell’Antiriciclaggio a causa di trasferimenti di denaro provenienti da Kuwait e Romania. Inoltre, dopo che erano venute fuori le notizie sull’organizzazione del viaggio a Mosca di Salvini, sarebbero arrivate richieste di spiegazione da parte americana. Capuano avrebbe allora chiesto, dopo il tour russo, anche un incontro per Salvini con funzionari e politici Usa. Il progetto era di portare il leader della Lega in giro per il mondo «a costruire un percorso di pace»: Progetto poi tramontato. Peraltro non si sa se Salvini stesso fosse a conoscenza di questo o se si trattasse di una iniziativa di Capuano non concordata.