Crimini di guerra da condannare sempre e comunque. Il ministro degli Esteri britannico, James Cleverly, ha avvertito che lo stupro in guerra è una grave violazione del diritto internazionale come l’uso di armi chimiche.
Il capo della diplomazia ha parlato in un’intervista al Sunday Times alla vigilia della conferenza internazionale che si terrà a Londra sulla violenza sessuale nei conflitti.
Al summit parteciperanno oltre 50 ministri da tutto il mondo, insieme a 50 sopravvissuti da una ventina di Paesi: tra di loro, il premio Nobel per la Pace Nadia Murad, giovane yazidi divenuta un’instancabile attivista dopo essere stata tenuta prigioniera dei terroristi dell’Isis come schiave sessuale.
Lo stupro è «un atto assolutamente ripugnante eppure stiamo vedendo che in Ucraina e in altre parti del mondo questo è ancora usato come arma di guerra. Dobbiamo assicurarci che i comandanti militari capiscano che è inaccettabile quanto l’uso di armi chimiche o l’uccisione o l’abuso di prigionieri di guerra», ha affermato Cleverly.