Mosca denuncia: "Kiev progetta una provocazione vicino alla Transnistria per poi accusarci"

La portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha detto che Kiev vuole accusare la Russia di attacchi a strutture pericolose per le radazioni. E prepara una provocazione vicino alla Transnistria

Mosca denuncia: "Kiev progetta una provocazione vicino alla Transnistria per poi accusarci"
Maria Zakharova
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1 Marzo 2023 - 12.31


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Il vittimismo preventivo di Putin, che rientra a piano titolo nelle strategie comunicative della destra.

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La Russia si è detta preoccupata per le informazioni secondo cui una provocazione di Kiev con l’utilizzo di materiali radioattivi potrebbe avvenire nei pressi della Transnistria, dove le tensioni stanno aumentando.

Le ha detto la portavoce del Ministero degli Esteri russo Maria Zakharova in un commento pubblicato mercoledì.

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“Il Ministero della Difesa russo ha precedentemente richiamato l’attenzione sulla provocazione preparata dal regime di Kiev per accusare le forze armate russe di aver presumibilmente effettuato attacchi indiscriminati a strutture pericolose per le radiazioni, che potrebbero portare alla fuoriuscita di sostanze radioattive e alla contaminazione dell’area”, ha detto la portavoce in relazione alle informazioni sulla provocazione preparata dal regime di Kiev con materiali radioattivi.

“Queste informazioni hanno creato allarme tra i residenti dell’Ucraina e dei Paesi dell’Europa orientale confinanti. Il fatto che tali eventi si stiano verificando nelle immediate vicinanze della Transnistria, attorno alla quale il regime di Kiev sta deliberatamente inasprendo le tensioni, è piuttosto preoccupante”, ha sottolineato la diplomatica.

Zakharova ha anche osservato che i porti della regione di Odessa, coinvolti nell’accordo dell’esportazione di grano, potrebbero essere stati utilizzati per la consegna di materiali radioattivi all’Ucraina

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“Abbiamo preso nota delle notizie che circolano sui media ucraini, online e sui social media sulla consegna di materiali radioattivi ai porti della regione di Odessa”, ha aggiunto.

 “Dobbiamo anche ricordare che i questi porti fanno parte dell’accordo sul grano. La domanda che sorge spontanea è se questi porti e il corridoio umanitario in generale possano essere utilizzati per qualche altro scopo”.

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