Pubblichiamo l’interrogazione del deputato Arturo Scotto eletto nelle liste Democratici e progressisti a proposito dei rapporti tra Piantedosi e il trafficante libico Emad Trabelsi, promosso a ministro, lo scorso 21 di febbraio che ha incontrato i vertici del Viminale.
Al ministro dell’interno – per sapere – premesso che :
Lo scorso 3 marzo il Globalist ha titolato “Italia-Libia: gli “strani incontri” tripolini del capo della Polizia e di Piantedosi”, l’articolo in cui si dava conto degli incontri avvenuti nella capitale libica, tra il capo della Polizia Lamberto Gianni, e successivamente del Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, con il discusso e discutibile Emad Trabelsi;
Scriveva Avvenire il 12 gennaio: “Ogni barcone è un messaggio. Anzi un ricatto. I destinatari sono i soliti: Italia e Ue. I mittenti anche. Le richieste sono sempre uguali: legittimazione politica, flussi di cassa, potere personale dei boss con ambizioni politiche”;
L’ultimo a cercare di accreditarsi presso Italia e Bruxelles si chiama Trabelsi. Il 29 dicembre ha incontrato una nostra delegazione, che si è mossa con molta cautela, a Tripoli è su tutti i media;
Nelle foto uscite sulle testate libiche si vedono il prefetto Lamberto Giannini, capo della Polizia di Stato, e il Direttore dell’Aise, il generale Giovanni Caravelli, dialogare a debita distanza con lo staff di Trabelsi. Poi le foto di rito, ma nessuna pubblica stretta di mano;
Il curriculum di Trabelsi è noto agli addetti ai lavori, è uno di quei personaggi che può decidere quando aprire e quando socchiudere le rotte dei barconi e quelle di altri traffici illeciti;
Il premier Dbeibah lo ha designato Ministro dell’Interno, dopo avergli preparato il terreno arruolandolo da sottosegretario;
Il suo è il dicastero chiave per il controllo delle milizie e degli affari che tengono insieme i traffici di petrolio, migranti, armi, controllo del territorio e rapporti con i salotti europei;
Il Ministero inoltre dispone di una sua “guardia costiera” e di milizie affiliate, travestite da polizia territoriale, che a loro volta controllano i campi di prigionia dei migranti e decidono quando chiudere un occhio davanti alle coste e quando ostacolare i trafficanti concorrenti;
Già nel 2018 il dipartimento di Stato Usa nel rapporto annuale sulle violazioni dei diritti umani nel mondo confermava una ricostruzione del gruppo di esperti Onu sulla Libia, Tra i nomi c’era quello dell’ambizioso Trabelsi, indicato come «comandante della Forza per le operazioni speciali di Zintan, nel frattempo nominato a capo della Direzione generale della sicurezza;
Gli esperti Onu spiegavano che il capomilizia aveva imposto un tariffario per i transiti sul suo territorio: “5.000 dinari libici (3.600 dollari) per ogni autocisterna contenente prodotti petroliferi contrabbandati attraverso i posti di blocco sotto il suo controllo nel nord-ovest della Libia”;
Quando Trabelsi ebbe il suo primo incarico di governo, passando da sceriffo di confine a sottosegretario agli Interni, il capo della Commissione nazionale per i diritti umani in Libia (Nchrl), Ahmed Hamza, protestò con il premier Dbeibah affermando che “è uno dei peggiori violatori dei diritti umani e del diritto umanitario internazionale in Libia”;
Fonti investigative internazionali sostengono che lo spostamento progressivo delle partenze di barconi dalla Libia alla Tunisia sia il frutto di accordi tra gruppi di criminali a cavallo tra i due Paesi;
La sicurezza francese, dopo averlo interrogato, ha lasciato andare Trabelsi, ma sembra che il ministro dovrà giustificare davanti a un giudice il possesso e la provenienza di mezzo milione in contanti, il ministro era volato a Parigi dopo la riunione del Consiglio arabo dei responsabili dell’Interno, a Tunisi;
Il 21 febbraio Trabelsi era ospite al Viminale per la prima riunione operativa dopo il rilancio della collaborazione con la Libia, in seguito alla visita della Presidente Giorgia Meloni a Tripoli. A Roma, con il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, si affrontava “il tema del contrasto al traffico di migranti e un focus è stato dedicato alla cooperazione tra le forze di polizia italiane e libiche nella lotta alla criminalità organizzata”.
Amnesty International aveva già denunciato che Trabelsi ha scalato i vertici della sicurezza. Si sospetta che nel contrasto all’immigrazione illegale avrebbe favorito uno o l’altro trafficante di uomini, che mandano i barconi in Italia. E per di più gestisce i fondi europei per i migranti e la lotta al traffico. Quando è stato nominato all’Interno, Ahmed Hamza, capo della Commissione per i diritti umani in Libia, aveva protestato duramente con il premier Dbeibah.-:
qual è la versione del Governo rispetto ai fatti narrati e se il Ministro interrogato era a conoscenza dei trascorsi di Trabelsi, se sapesse dei suoi legami con la milizia di Zentan, legata a filo doppio ai trafficanti di esseri umani e quali iniziative intende intraprendere questo Governo su una tematica cosi delicata e rispetto all’atteggiamento che il nostro Paese ha intenzione di porre in essere nei confronti di determinati personaggi ritenuti, a livello internazionale, di discutibile affidabilità.