Una cifra gonfiata che – per come è stata fatta filtrare alla stampa – serva a dare l’idea di un prossimo assalto che è assolutamente improbabile.
Le agenzie riportano che nei campi di detenzione in Libia, ma non solo, ci sono 685 mila migranti irregolari pronti a partire per sbarcare sulle coste italiane. È quanto sottolineerebbero nei rapporti settimanali sull’immigrazione che vengono mandati al governo italiano, gli apparati di sicurezza e gli analisti.
La stessa cifra circolerebbe nei tavoli interministeriali che sono chiamati a occuparsi di questo tema. Per capire la dimensione dell’allarme basta ricordare che in tutto il 2022 gli arrivi erano stati `appena´ 104 mila. È vero che l’anno scorso, specie nei primi mesi, i flussi erano ancora frenati dalla pandemia.
Ma resta il fatto che solo la cifra sui possibili arrivi dalla Libia è quasi sette volte superiore. La dimensione del fenomeno farebbe inoltre scattare l’allarme trafficanti: «È chiaro che la maggior parte di quelle persone finirebbe per mettere il proprio destino nelle mani delle organizzazioni dei trafficanti e quindi degli scafisti».
Fin qui il report: ma stanno così le cose? Che in Libia ci siano decine e decine di migliaia di migranti che sperano di andare in Europa (non solo in Italia, come si vorrebbe dar credere) è vero. Che tutte siano sul punto di partire è falso.
Per una serie di motivi. Anzitutto basti pensare che per far arrivare dalla sola Libia 685 mila migranti ci vorrebbe una mega flotta che non esiste. Quanti gommoni? Quanti pescherecci? Quanti barchini?
Anche ipotizzando mille migranti al giorno per 365 giorni l’anno, significherebbe che per fare arrivare 685 mila servirebbero quasi due anni. Senza contare che non raramente le condizioni meteomarine non consentono le partenze. In alternativa ne partirebbero 5 mila al giorno considerando solo i giorni di ‘mare buono’? Allora significherebbe che la Cirenaica di Haftar o la Tripolitania in mano ai turchi hanno deciso di dichiarare guerra non tanto all’Italia quanto all’intera Unione Europea. Possibile?
Insomma, considerando che nell’intelligence italiana non ci sono esattamente degli sprovveduti, bisogna capire quanto di questo rapporto sia stato usato come ha fatto il governo con le parole del Papa sui trafficanti, ossia prendere un singolo elemento e utilizzarlo a proprio piacimento dopo averlo estrapolato dal contesto.
Perché, tanto per essere chiari, in Africa ci sono milioni di persone che sognano una vita migliore ma questo non vuol dire – come viene evocato dalla retorica della destra reazionaria e xenofoba – che l’Africa sia sul punto di sbarcare in Europa.
Chissà: siccome alla fine è sempre questione di soldi, non si può escludere che queste letture possano facilitare il lavoro di chi – dall’altra sponda ma avendo interlocutori in questa sponda – voglia alzare il livello mediatico della minaccia per alzare il prezzo delle “non partenze”.
Ovviamente le cose sono complicate, l’immigrazione è anche uno strumento di ricatto che può essere usato per motivi strategici o tattici. Ma far credere che dalla sola Libia ne arrivino 685 mila è solo innalzare il livello della narrazione securista e alzare il prezzo delle Guardia Costiera libica, ossia il volto apparentemente legale degli scafisti che in realtà con gli scafisti è in combutta.
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