Un dittatore che prende i soldi dagli Stati Uniti, viene tollerato dall’Europa nonostante i suoi omicidi e torture e che fa pure il doppio gioco.
Il presidente egiziano Abdel Fatah Al Sisi, uno dei più stretti alleati dell’America in Medio Oriente e uno dei principali beneficiari degli aiuti Usa, ha recentemente ordinato di produrre fino a 40.000 razzi da inviare segretamente alla Russia.
Una parte di un documento classificato datato 17 febbraio, riassume presunte conversazioni tra Al Sisi e alti funzionari militari egiziani e fa riferimento anche a piani per fornire alla Russia proiettili di artiglieria e polvere da sparo. Nel documento, il presidente ordina agli ufficiali di mantenere segreta la produzione e la spedizione dei razzi «per evitare problemi con l’Occidente».
In risposta alle domande sul documento e sulla veridicità delle conversazioni descritte, l’ambasciatore Ahmed Abu Zeid, portavoce del Ministero degli Esteri egiziano, ha dichiarato che «la posizione dell’Egitto fin dall’inizio si è basata sul non coinvolgimento nella crisi in Ucraina e sull’impegno a mantenere una distanza equa da entrambe le parti, affermando al contempo il sostegno dell’Egitto alla Carta delle Nazioni Unite e al diritto internazionale nelle risoluzioni dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite».
«Continuiamo a sollecitare entrambe le parti a cessare le ostilità e a raggiungere una soluzione politica attraverso i negoziati», ha aggiunto. Un funzionario del governo degli Stati Uniti, che ha parlato a condizione di anonimato per non fornire informazioni riservate, ha dichiarato: «Non siamo a conoscenza dell’esecuzione di quel piano», riferendosi all’iniziativa di esportazione dei razzi. «Non abbiamo prove che ciò sia avvenuto», ha aggiunto.