Ecco come finisce la guerra». Inizia così la lunga analisi dell’editorialista del Guardian Simon Tisdall, a lungo editor per gli esteri del quotidiano. Tisdall è convinto che la «tanto attesa controffensiva ucraina riuscirà a riconquistare una parte o addirittura gran parte del territorio occupato», ma nonostante ciò le forze russe manterranno il controllo di parti del Donbass e della Crimea. Dopo questo momento, l’editorialista del Guardian spiega che «i sostenitori occidentali di Kiev inizieranno a spingere per un cessate il fuoco negoziato o una `tregua duratura´, in attesa di un accordo a lungo termine’ ed è a questo punto che «anche la Cina entrerà in scena».
Nello scenario immaginato, la Russia accetterà un cessate il fuoco e il presidente russo Vladimir Putin rimarrà al potere, mentre il presidente ucraino Volodymyr Zelensky dovrà posporre il suo obiettivo di riportare i confini ucraini a quelli che erano prima del 2014, ovvero prima dell’annessione russa della Crimea.
«Se questo scenario, o qualcosa del genere, si verifica nel corso del prossimo anno, molti ucraini si sentiranno inevitabilmente traditi. La promessa del presidente degli Stati Uniti Joe Biden di `fare tutto il possibile´ per respingere la Russia rimarrà disattesa. Putin rimarrà al potere nonostante i numerosi crimini. Tuttavia, che ci piaccia o no, questo risultato sembra il più probabile», dice Tisdall, senza però escludere che una delle due parti possa ottenere una vittoria decisiva.
Argomenti: guerra russo-ucraina