Novità sul campo di battaglia? Il capo del gruppo Wagner, Evgenij Prigozhin, prevede che l’Ucraina lancerà una controffensiva a Bakhmut nelle prossime due settimane, una volta che il terreno si sarà asciugato abbastanza da permettere ai carri armati e agli altri veicoli pesanti di spostarsi liberamente sulle strade. «Il nostro compito è quello di ridurre al minimo l’esercito ucraino e impedirgli di organizzare una controffensiva», ha affermato Prigozhin.
L’attacco ucraino rimandato su pressione Usa
La direzione principale dell’intelligence (Gur) del ministero della Difesa ucraino avrebbe attaccato Mosca nell’anniversario dell’invasione, lo scorso 24 febbraio, se gli Usa non l’avessero convinta a desistere.
Lo scrive il Washington Post (Wp), citando documenti segreti del Pentagono e dell’intelligence americana e pubblicati da trapelati su un sito per gamer. I piani di Kiev sono però stati «cambiati» dietro pressione degli Usa. Il capo dell’intelligence militare ucraina, Kirill Budanov, secondo uno dei documenti, aveva dato l’ordine di «essere pronti per massicci attacchi il 24 febbraio».
In particolare, secondo l’intelligence americana, era prevista anche un’azione a Novorossiysk: volevano colpire dal mare e usare il tritolo. Il documento è datato 13 febbraio: quel giorno, il dipartimento di Stato americano ha esortato gli americani a lasciare immediatamente la Russia, scrive il Washington Post, osservando che non ci sono prove che questi eventi siano collegati.
Il 22 febbraio, su richiesta degli Stati Uniti, Kiev ha accettato di «cambiare i piani» e di non colpire il territorio russo nell’anniversario dell’inizio della guerra. Chi sia intervenuto esattamente e come sia stato possibile convincere la leadership dell’intelligence militare ucraina non è specificato nei documenti.
Secondo il Washington Post, quanto accaduto ci permette di trarre due conclusioni. Il primo è che gli Stati Uniti, per evitare un conflitto diretto con la Federazione russa, stanno cercando di impedire all’Ucraina di colpire il territorio russo, soprattutto con l’uso di armi ricevute dagli alleati occidentali, temendo che il Cremlino decida di utilizzare armi nucleari. La seconda, è che i servizi segreti occidentali monitorano le comunicazioni di Budanov. È improbabile che il capo del Gur, osserva il giornale, sia sorpreso di questo. Lui stesso aveva detto in un’intervista al Washington Post che accende musica o produce «rumore bianco» nel suo ufficio per rendere difficile intercettarlo.