Cosa c’è dietro l’esercito libero, ossia dietro la milizia anti-Putin che sta compiendo azioni nella regione di Belgorod?
C’è un po’ di tutto. Miliziani che sperano in una Russia democratica e che pensano che destabilizzando il regime sia possibile favorire la sua caduta. Ma ci sono anche anarchici anti-sistema e persone solamente anti-sistema senza essere nemmeno anarchiche.
E poi c’è una componente di estrema destra e neo-nazista russa che è contro Putin nonostante lo Zar abbia fatto di tutto e di più per ingraziarsi l’estrema destra ultra-nazionalista.
Un fenomeno che però non è così spontaneo: dietro c’è molto probabilmente l’intelligence ucraina che ha tutto l’interesse ad aiutare gruppi anti-Putin in Russia per destabilizzare le retrovie. Qualcuno parla anche di operazioni sotto falsa bandiera, ossia una milizia sotto controllo degli 007 russi con il compito di compattare il fronte interno che comincia a stancarsi di Putin. Ma è una ipotesi debole, visto che i miliziani si nascondono in territorio ucraino.
Il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak ha ripetuto la posizione di Kiev secondo cui non aveva nulla a che fare con l’operazione del cosiddetto esercito per la libertà.
Gli Stati Uniti affermano di non “consentire o incoraggiare” gli attacchi ucraini sul territorio russo, ma che spetta a Kiev decidere come condurre le operazioni militari.