Crimini di guerra, l'Aja non archivia il caso: "Almeno alcuni atti potrebbero essere genocidio"

Lo ha affermato la giudice americana Joan Donoghue, secondo cui "almeno alcuni atti sembrano in grado di rientrare nella convenzione sul genocidio"

Crimini di guerra, l'Aja non archivia il caso: "Almeno alcuni atti potrebbero essere genocidio"
La Corte internazionale de l'aja
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26 Gennaio 2024 - 14.50


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La Corte internazionale di Giustizia dell’Aja ritiene che esista una controversia tra Israele e Sudafrica e attribuisce alla Corte la giurisdizione per pronunciarsi sul caso.

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Lo ha affermato la giudice americana Joan Donoghue, secondo cui “almeno alcuni atti sembrano in grado di rientrare nella convenzione sul genocidio”, e “la Corte ritiene di non poter accogliere la richiesta di Israele di archiviare il caso”.

Donoghue ha citato il coordinatore dei soccorsi d’emergenza delle Nazioni Unite Martin Griffiths che ha affermato che “Gaza è diventata un luogo di morte e disperazione”. Il giudice ha affermato che a Gaza sono state sfollate 1,7 milioni di persone e che l’enclave è diventata “inabitabile” ma osserva, tuttavia, che i numeri provenienti da Gaza non possono essere verificati in modo indipendente. Secondo Save The Children, “almeno 11.500 bambini sarebbero stati uccisi a Gaza dal 7 ottobre”. Le autorità sanitarie palestinesi parlano in tutto di oltre 26mila vittime civili.

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“Israele prevenga atti di genocidio e conservi le prove”

 La Corte ritiene che vi sia sufficiente urgenza per ordinare misure provvisorie contro Israele. Per questo la giudice ha chiesto al governo israeliano di “prendere tutte le misure per prevenire qualunque atto di genocidio a Gaza”. Israele deve garantire “con effetto immediato” che le sue forze non commettano nessuno degli atti previsti dalla convenzione. Inoltre, “deve prendere misure per punire coloro che incitano al genocidio” dei palestinesi. Secondo la Corte, Gerusalemme deve poi garantire la conservazione delle prove del presunto genocidio.

Israele riferisca in aula entro un mese

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 La presidente Donoghue ha infine ordinato a Israele di riferire alla Corte entro un mese e ha anche affermato che devono essere adottate misure per migliorare la situazione umanitaria nella Striscia.

Chiesto il rilascio degli ostaggi

 La corte ha contestualmente chiesto il rilascio immediato e incondizionato degli ostaggi israeliani che sono ancora nelle mani di Hamas a Gaza.

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