Trattative segrete che invece diventano propaganda. Il Ministro degli esteri russo Sergei Lavrov ha confermato, in una conferenza stampa al Palazzo di Vetro di New York, che sono in corso negoziati fra Russia e Stati Uniti per la liberazione del giornalista di Evan Gershkovich, sotto processo a Ekaterinburg per presunto spionaggio.
Probabili. «I servizi di intelligence dei due Paesi sono stati coinvolti in contatti che hanno come obiettivo quello della possibilità di uno scambio», ha dichiarato Lavrov. Il processo a porte chiuse a Gershkovich è iniziato al Tribunale regionale di Sverdlovsk a Ekaterinburg in anticipo lo scorso 26 giugno, rispetto alla data fissata in un primo momento del 13 agosto, su richiesta della difesa. Mosca aveva dichiarato in passato che uno scambio sarebbe stato possibile solo dopo il termine del processo.
«Tutti sanno che questo tema deve essere discusso con calma e confidenzialità anche se viene continuamente presentato all’opinione pubblica dai giornalisti, che non aiuta. Ma i contatti sono in corso», ha aggiunto il ministro degli Esteri russo, dopo aver sostenuto che gli inquirenti hanno «prove irrefutabili» della colpevolezza del giornalista (ma senza presentarne alcuna).
La Russia è presidente di turno del Consiglio di sicurezza dell’Onu. Gershkovich, che ha 32 anni, era accreditato al ministero degli Esteri russo. E’ stato arrestato nel marzo dello scorso anno a Ekaterinburg, dove era inviato. Gli inquirenti russi sostengono che il giornalista operava su ordine della Cia per raccogliere informazioni segrete sulla Uralvagonzavod, di Nizhny Tagil, un centinaio di chilometri a sudovest di Ekaterinburg, un polo della difesa che produce carri armati.