Islamisti con un passato in Al-Qaeda: chi sono i ribelli finanziati da Erdogan che hanno conquistato la Siria

I ribelli che hanno travolto la Siria sono guidati dall’alleanza islamista Hayat Tahrir al-Sham (HTS), insieme a un gruppo ombrello di milizie siriane sostenute dalla Turchia chiamato Esercito Nazionale Siriano.

Islamisti con un passato in Al-Qaeda: chi sono i ribelli finanziati da Erdogan che hanno conquistato la Siria
Ribelli siriani
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8 Dicembre 2024 - 10.45


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I ribelli che hanno travolto la Siria sono guidati dall’alleanza islamista Hayat Tahrir al-Sham (HTS), insieme a un gruppo ombrello di milizie siriane sostenute dalla Turchia chiamato Esercito Nazionale Siriano.

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Entrambe le fazioni erano radicate nel nord-ovest del paese e hanno lanciato l’offensiva lampo il 27 novembre, con uomini armati che hanno conquistato Aleppo, la città più grande della Siria, e Hama, la quarta città per grandezza.

Il fondatore di HTS, Abu Muhammad al-Jolani, aveva partecipato all’insurrezione irachena contro gli Stati Uniti come membro del gruppo che sarebbe poi diventato lo Stato Islamico.

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In passato, sotto il nome di Jabhat al-Nusra o Fronte al-Nusra, HTS aveva dichiarato la propria fedeltà ad al-Qaida. Successivamente, nel 2016, ha annunciato pubblicamente la rottura con il gruppo e si è ribrandizzata come Hay’at Tahrir al-Sham, ovvero “Organizzazione per la Liberazione del Levante”.

Oggi HTS è la fazione ribelle più potente in Siria.

Tuttavia, è designata come gruppo terroristico dagli Stati Uniti e vi sono gravi preoccupazioni per i diritti umani nelle aree sotto il suo controllo, tra cui esecuzioni di persone accusate di affiliazione a gruppi rivali e denunce di blasfemia e adulterio.

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HTS e l’Esercito Nazionale Siriano sono stati a volte alleati e a volte rivali, e i loro obiettivi potrebbero divergere.

Le milizie sostenute dalla Turchia hanno anche l’interesse di creare una zona cuscinetto vicino al confine turco per tenere lontani i militanti curdi, in conflitto con Ankara. La Turchia, che è stata un importante sostenitore dei combattenti contro Assad, ha recentemente invitato alla riconciliazione e ha fortemente respinto ogni accusa di coinvolgimento nell’attuale offensiva.

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