Le forze ribelli hanno deposto il regime di Bashar Al Assad, ma in Siria i combattimenti continuano. Un altro fronte di conflitto coinvolge l’Esercito Libero Siriano (ELS), sostenuto dal governo turco di Recep Tayyip Erdogan, e le milizie curde Ypg-Ypj che vogliono l’autonomia del Rojava.
Nel nord della Siria si combatte l’equivalente del conflitto in Turchia tra Ankara e i curdi con Erdogan che considera i gruppi curdo-siriani Ypg l’equivalente del Pkk.
Negli stessi giorni in cui Assad perdeva centri strategici come Hama e Homs, l’ELS ha conquistato Tal Rifat, un’importante località nel nord del Paese. Mentre a Damasco si festeggiava la caduta di Assad, violenti scontri proseguivano a Manbij, culminando con la conquista della città, un risultato accolto con soddisfazione da Erdogan.
Fondato nel 2017 a nord di Aleppo, l’ELS si proponeva come alternativa al regime di Assad, riunendo diverse fazioni paramilitari sotto il controllo del Governo ad interim siriano. Sostenuto inizialmente da Stati Uniti e Turchia, l’ELS è stato abbandonato da Washington, che ha poi supportato Ypg, generando tensioni con Ankara.
La Turchia, fin dall’inizio del conflitto, ha sostenuto la maggior parte delle fazioni che compongono l’ELS, usandolo per contrastare Ypg e prevenire un consolidamento curdo nel vuoto di potere lasciato da Assad. Dalla base di Azaz, costruita da Ankara, l’ELS ha lanciato l’offensiva su Tal Rifat, costringendo decine di migliaia di civili curdi a fuggire verso Taqba, una delle principali crisi umanitarie di questi giorni.
Con la conquista di Manbij, un avamposto chiave a sud dell’Eufrate controllato da Ypg dal 2016, l’ELS ha dimostrato la sua forza e si prepara a giocare un ruolo centrale nella nuova Siria, portando avanti gli interessi della Turchia. Tuttavia, rimangono accuse di abusi, arresti arbitrari e violenze da parte dei combattenti dell’ELS nelle province sotto il loro controllo.
Hts, militarmente più potente, è ancora considerata un’organizzazione terroristica da Usa, Ue e Turchia. Per costruire una legittimità politica, un’alleanza con l’Els potrebbe essere decisiva, dato il peso del gruppo e l’influenza che Erdogan avrà nel futuro della Siria.