Papa Francesco ha rivelato di essere scampato a un doppio attentato suicida durante la sua visita in Iraq tre anni fa, grazie all’intervento dei servizi segreti britannici e della polizia irachena.
La rivelazione è contenuta nella sua prossima autobiografia, Spera (Speranza), di cui alcuni estratti sono stati condivisi martedì con il Corriere della Sera, in occasione dell’88° compleanno del pontefice.
Francesco ha raccontato di essere stato fortemente sconsigliato di intraprendere il viaggio in Iraq nel marzo 2021, il primo di un papa, a causa della pandemia di Covid-19 ancora in corso e dei rischi elevati per la sicurezza, soprattutto a Mosul, città nel nord del paese devastata dai militanti dello Stato Islamico.
Tuttavia, il papa era determinato a proseguire con il viaggio.
Nel suo resoconto, Francesco ha spiegato che i servizi segreti britannici avevano avvisato la polizia irachena dei piani per gli attentati subito dopo il suo arrivo a Baghdad. A loro volta, le autorità irachene avevano informato la scorta vaticana.
Il pontefice ha descritto come una degli attentatori fosse una donna che si stava dirigendo verso Mosul per farsi esplodere durante la visita papale. Anche un camion si stava muovendo “a tutta velocità con la stessa intenzione”, ha aggiunto.
Nel libro, scritto con l’autore italiano Carlo Musso e in uscita a gennaio, Francesco ha poi chiesto alla sua sicurezza che fine avessero fatto gli attentatori. “Il comandante mi ha risposto laconicamente: ‘Non ci sono più’,” ha scritto il papa. “La polizia irachena li aveva intercettati e fatti esplodere. Anche questo mi ha colpito profondamente: è un altro frutto avvelenato della guerra.”
Nonostante tutto, Francesco ha portato avanti il viaggio di tre giorni in sei città irachene, dichiarando all’epoca di viaggiare come “pellegrino di pace”. Migliaia di cristiani nel nord del paese erano stati uccisi sotto il dominio dello Stato Islamico tra il 2014 e il 2017, mentre centinaia di migliaia erano stati costretti a fuggire di fronte a violenze e persecuzioni.
In piedi tra le macerie di una chiesa di Mosul, il papa ha esortato la ridotta comunità cristiana del paese a perdonare le ingiustizie subite dagli estremisti e a ricostruire.
Durante la visita, circa 10.000 poliziotti iracheni furono mobilitati per proteggere il pontefice, e furono imposti coprifuoco per limitare la diffusione del Covid-19.
Il libro, originariamente previsto per la pubblicazione postuma, verrà invece pubblicato in concomitanza con l’inizio del Giubileo del 2025, un anno di celebrazioni per i cattolici di tutto il mondo per riconnettersi con la propria fede. Il papa inaugurerà ufficialmente l’evento, che si tiene ogni 25 anni, il 24 dicembre.
L’editore italiano Mondadori ha dichiarato che Spera è la prima autobiografia pubblicata da un papa, anche se Francesco ha già pubblicato altri libri in stile memorialistico.
Dalla sua elezione nel 2013, Francesco ha intrapreso oltre 40 viaggi internazionali, il più lungo e impegnativo dei quali è stato il tour di 12 giorni nell’area Asia-Pacifico dello scorso settembre.
Lunedì si è recato in Corsica, la prima visita di un pontefice sull’isola mediterranea francese. Ormai, durante i suoi viaggi, è normale vederlo utilizzare una sedia a rotelle o un bastone da passeggio a causa del dolore al nervo sciatico e di un problema al ginocchio.
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