La Russia teme attentati contro personalità di spicco dell’establishment di Mosca. Il Servizio di sicurezza federale russo (Fsb, ex Kgb) dice di aver sventato un complotto dell’Ucraina per uccidere un ufficiale russo di alto rango e un blogger di guerra filo-russo. Gli attentati prevedevano una bomba nascosta in un apparecchio musicale portatile.
Secondo l’Fsb, un cittadino russo aveva stabilito un contatto con un ufficiale dell’agenzia di intelligence militare ucraina (GUR) attraverso Telegram. I russi hanno poi recuperato una bomba da un nascondiglio a Mosca, un ordigno equivalente a 1,5 kg di TNT, imballato con cuscinetti a sfera.
L’FSB non ha fatto il nome dell’ufficiale o del blogger destinatari degli attentati. L’Ucraina considera legittime le uccisioni mirate in risposta all’invasione e alle azioni contro i civili che Mosca ha reiterato in questi anni di guerra.
Attentati che la Russia taccia come “atti di terrorismo” illegali. Sta di fatto che attentati clamorosi di mano ucraina si sono ripetuti puntualmente in territorio russo, con modalità eclatanti, alzando continuamente il livello.
Il messaggio di Kiev è chiaro: siamo in grado di colpire dove e chi vogliamo. E questo non può che preoccupare, anche lo stesso Putin.