Questo bebè avrebbe fatto scappare una lacrimuccia persino al compassato Isaac Asimov. E’ il robot più sorprendente dopo il protagonista di A.I. Intelligenza artificiale di Steven Spielberg, solo che David era un ragazzo-attore (Haley Joel Osment), mentre quello creato nell’Asada Laboratory del Department of Adaptive Machine Systems dell’Università giapponese di Osaka University sembra un bambino in carne e ossa.
Il video (che trovate in fondo al pezzo), sia pur breve, è inquietante. Il robot-bebè ha circa due anni. Agita i suoi occhioni e le mani. La parte superiore del corpo ha una ventina di congegni pneumatici che fanno muovere braccia, collo e colonna vertebrale. Altri dodici meccanismi permettono alla testa di ruotare. Il robot pesa tre chili.
Gli scienziati giapponesi l’hanno realizzato per studiare le interazioni tra i bambini e gli adulti che li accudiscono. E’ la cosiddetta robotica cognitiva. A Osaka hanno anche un simulatore di feti e neonati con sensori tattili e muscolari, dal quale i ricercatori si aspettano risposte per la cura delle malattie prenatali.
Dimenticavo: il piccolo si chiama Affetto (sì, proprio la parola italiana). A quanto pare non piange (ancora) e non bisogna cambiargli i pannolini. Quando il progetto sarà completato, il robot parlerà, avrà temperatura corporea e persino il suo odore.
Fonti: Asada Laboratory, Department of Adaptive Machine Systems, Graduate School of Engineering, Osaka University; Le Figaro; Plasticspals.
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