La storia di Iacopo Melio: vorrei prendere il treno

Intervista a Iacopo Melio, costretto a vivere su una sedia a rotelle, che ha attirato l'attenzione di media con la sua battaglia per i diritti di tutti.

La storia di Iacopo Melio: vorrei prendere il treno
Preroll AMP

redazione Modifica articolo

12 Febbraio 2015 - 12.58


ATF AMP

di Desiré Sara Serventi

Top Right AMP

Abbattere le barriere architettoniche, culturali e sociali, questo è il progetto portato avanti da Iacopo Melio, costretto su una sedia a rotelle a causa di una malformazione genetica. Con la sua campagna “Vorrei prendere il treno”, è riuscito ad attirare l’attenzione mediatica su una discriminazione che spesso viene fatta tra i cittadini. Ogni battaglia di Iacopo non è fatta perché disabile, ma perché siamo tutti uguali e con gli stessi diritti. E se prendere il treno può essere una cosa naturale, per altri diventa una vera e propria odissea. In un paese che si definisce civile e democratico, tutti dovrebbero avere la possibilità di essere liberi e indipendenti, e questo vuol dire prendere un mezzo di trasporto pubblico senza tante interferenze da parte della burocrazia e dei suoi regolamenti.

Dynamic 1 AMP

Con la tua organizzazione “Vorrei prendere il treno” è nata una Onlus?
Si tratta di una Onlus a tutti gli effetti.

Questa campagna come è nata?

È nata in maniera scherzosa, infatti è stato uno scambio di opinioni tre me e il ministro Maria Chiara Carrozza, in cui diceva che prendeva un treno meraviglioso per Firenze, e io le scrissi di farmi prendere questo treno, non tanto perché fosse una cosa scontata in un paese democratico, ma perché avevo voglia di innamorarmi su un treno, come in un film romantico.

Dynamic 1 AMP

Hai quindi postato il messaggio “Vorrei prendere il treno” un po’ su chiave ironica, perché?

Sì perché c’è un’idea sbagliata del disabile, come se fosse una persona priva di vita sociale, triste, apatica, invece non è così, in un paese civile le cose devono essere a misura di tutti. Quindi l’Onlus “Vorrei prendere il treno” vuole abbattere ogni barriera, anche perché essere disabile non vuol dire essere seduti su una carrozzina, la potrei invece definire come una ricchezza per vedere le cose in una prospettiva diversa.

Tu dici che non puoi prendere il treno quando vuoi cosa intendi dire?

Dynamic 1 AMP

Che noi disabili non possiamo usufruire come gli altri ai servizi pubblici, quando vogliamo.

Stai asserendo che il disabile non può prendere il treno liberamente quando vuole?

Esatto anche se trova il treno attrezzato deve prenotare anticipatamente per avere il personale di assistenza che semplicemente prema un pulsante nella rampa e lo faccia salire a bordo.

Dynamic 1 AMP

Il capo treno o il capo stazione non possono offrire questo servizio?

No perché non hanno la competenza e non si possono assumere la responsabilità di far salire un disabile a bordo, e questo è un problema non di struttura ma un problema di regolamento, quindi anche se ci sono gli strumenti non si mette comunque il cittadino in condizioni di essere autonomo.

Se nessuno preme il pulsante tu non sali sul treno mentre i tuoi amici sì?

Dynamic 1 AMP

Esatto gli altri salgono e io no. Il problema non è nel poter fare uno scalino, perché lo scalino si supera in qualche modo se qualcuno ci da una mano, ma io vorrei prendere il treno quando voglio per essere parte attiva di una comunità.

È un servizio che va prenotato?

Sì perché se io chiedo assistenza a una certa ora e un’altra persona, chiede per lo stesso orario assistenza diventa un problema, ecco perché la prenotazione va fatta, per organizzare il personale.

Dynamic 1 AMP

A tuo parere qual è la barriera più grande?

Sicuramente quella culturale perché c’è disattenzione e ignoranza, un esempio sono le persone che mettono la macchina sullo scivolo del marciapiede o nel parcheggio degli invalidi, basterebbe avere delle piccole cortezze che invece per noi sono grandi.

Tu sei il portavoce di questa campagna?

Dynamic 1 AMP

Sì questa però non è una battaglia nata per me ma per tutti. Sono il portavoce di questa associazione per l’abbattimento di queste barriere.

La tua campagna sta letteralmente spopolando sul web?

Sì infatti, sono tantissime le persone che si fanno i selfie mostrando un cartello con la scritta “Vorrei prendere il treno”.

Dynamic 1 AMP

La tua causa è stata appoggiata anche da alcuni personaggi dello spettacolo?

Si Gianni Morandi, Giobbe Covatta, Antonello Venditti, Nicola Savino e tanti altri.

Gli hai contattati tu?

Dynamic 1 AMP

Sì perché questo vuol dire avere più attenzione da parte degli altri.

Dici che quando conosci qualcuno devi far vedere subito chi sei, perché?

Devo mostrare subito chi sono perché devo essere il primo a rompere il muro, e dimostrare che sono una persona come gli altri con tanti interessi, con pregi e difetti.

Dynamic 1 AMP

Cosa non sopporti nelle persone?

La superficialità.

Cioè?

Dynamic 1 AMP

Qualunque gesto che una persona fa può essere un problema per qualcuno, come parcheggiare sui marciapiedi.

Cosa ne pensi della mossa di Renzi nel tagliare i soldi destinati alle persone non autosufficienti?

Pare gli abbia rimessi, toglierli alle politiche sociali, è stato poco dignitoso.

Dynamic 1 AMP

Vuoi parlare dei tuoi progetti?

Portare avanti questa Onlus.

Vuoi dare un consiglio ai lettori?

Dynamic 1 AMP

Credeteci sempre e se avete un ideale portatelo avanti, infatti “Voglio prendere il treno”, è nato per caso da un’idea di libertà e di uguaglianza.

Simpatico, grintoso e cordiale, ecco chi è Iacopo Melio, un ragazzo che in un paese definito civile e democratico lotta per difendere i diritti non dei disabili, ma dei cittadini che si trovano in una situazione di disagio. Evidentemente per i signori seduti nelle sedie di lusso ai vertici del potere, le parole libertà e uguaglianza risultano essere poco conosciute.

Dynamic 1 AMP

[GotoHome_Torna alla Home]

FloorAD AMP
Exit mobile version