Il Lipizzano non si tocca. Il timido tentativo dell’Austria che pretendeva di ritagliarsi un ruolo importante nello sviluppo della pregiata razza equina è svanito nel nulla.
Nel mese di giugno Vienna aveva, infatti, tentato di inserire nella lista dell’Unesco la Scuola di Equitazione Spagnola di Vienna, come patrimonio culturale immateriale. Dall’Austria hanno provato a sostenere che la scuderia originale della razza di cavalli, contraddistinti dal loro manto bianco/grigio si trovasse appunto in territorio austriaco.
Tale tentativo è stato piùttosto grottesco, considerando che il nome della razza deriva dalla città slovena di Lipica dove fin dal 16° secolo vengono allevati tali unici esemplari.
Il documento presentato all’Unesco citava la scuderia di Piber, vicino alla città di Graz come luogo che detiene la geneaologia originale e il libro genealogico dei Lipizzani.
Ad uno sgarbo del genere non si poteva certo rimanere impassibili e così l’allevamento sloveno della città che dà il nome alla razza, anche con il sostegno del ministero delle Politiche Agricole, delle Foreste e dell’Alimentazione, del ministero della Cultura e di quello degli Esteri, ha fatto appello all’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura.
La storia parla da sè. La scuderia di Lipica è stata, infatti, ufficialmente fondata nel 1580, anche se l’allevamento di cavalli in quest’area risale a tempi ben più antichi. Il maneggio di Piber, anche da come si legge sul suo sito web, è famoso per i cavalli Lipizzani dal 1920.