Ricordate il gioco della bottiglia? Un bacino sulla guancia o al massimo uno a stampo sulla bocca, tutto super segreto e fatto di nascosto dai genitori? Sembra che in Spagna per gli adolescenti (e chi sa magari anche in Italia) il bacino sia stato superato alla grande come il telefonino è stato surclassato dallo smartphone. Lo chiamano juego de muelle o roulette sessuale.
Non siamo certo qui per giudicare o fare sermoni sulla moralità, ognuno si diverte come crede, basta che il gioco sia rispettoso per se stessi e per gli altri e non sia imposto e non ci si faccia male. E’ il punto è proprio questo: è interessante riflettere sulle conseguenze di questo gioco che un po’ di male potrebbe farlo di certo nel lungo periodo.
Prima di tutto spieghiamolo: gira in rete un video di quattro minuti, talmente esplicito che lo risparmiamo, dove si vedono in un salone di una casa cinque ragazzi di 16 anni con i pantaloni calati, una bottiglia su un tavolo e tre ragazze, anche loro minorenni, che si spogliano. A questo punto parte un cronometro. Il gioco è una specie di gara, si tratta di velocissimi rapporti sessuali dove i maschi in erezione non devono eiaculare prima della fine del tempo mentre le ragazze si siedono sopra di loro e le costringono a una penetrazione, senza preservativo. Se il ragazzo eiacula è eliminato. Dopo lo scadere dei 30 secondi si rinizia cambiando partner. Vincono i maschi che resistono di più. Nel gioco l’orgasmo della donna non è contemplato, non se ne parla nelle “istruzioni” né è utile al fine del gioco (questo dettaglio, che non è un dettaglio, dovrebbe farci riflettere sul piacere femminile che neppure in giochi sciocchi come questo, praticato dalle nuovissime generazioni, risulta importante).
Il gioco è nato in Colombia, dove quattro minorenni sono rimaste incinta. Ma la cosa che più preoccupa di più il sistema sanitario è una maggiore diffusione di malattie sessualmente trasmissibili tra gli adolescenti. Purtroppo a confermare questi timori ci sono i dati diffusi da El Mundo che parlano di almeno 10 minorenni infettati per ogni trimestre del 2016. Prima i casi erano 2 o 3 all’anno.
Ricapitolando il gioco è finalizzato al solo piacere maschile, anzi al pubblico bando (queste pratiche sono filmate e messe in rete) del ragazzino che eiaculando prima degli altri viene deriso e eliminato appunto dal gioco. Il gioco non prevede precauzioni di alcun tipo, quindi sia gravidanze indesiderate che malattie possono essere gli strascichi di questa gara dove a “vincere” è chi subisce senza protestare pratiche sessuali che magari non gradisce, rapporti forzati dal branco. Non c’è intimità, né desideri espressi, ma una sessualità vissuta in modo agonistico e pericoloso, di pubblico dominio in rete. Un misto tra stupro mascherato dal gioco, bullismo e cyberbullismo. Il tutto fatto da minorenni che magari un giorno potranno pentirsi di aver partecipato.
Perché ho scritto tutto questo? Per segnalarvi che in Spagna come in Italia non è mai esistito un programma di educazione sessuale all’interno delle scuole. La consapevolezza del nostro corpo anche come veicolo di piacere è lasciata nelle mani di famiglie non all’altezza delle compito o alla mercé della rete, del bulletto di turno o magari di una pornografia che è fatta e divulgata solo per il piacere maschile.
Ecco a cosa porta la carenza di una educazione sessuale. Il sesso non è un bene di consumo, ma un’esperienza unica ma solo se è consapevole.