Sembra una vera e positiva ossessione quella svedese di allietare in tutti i modi possibili il lavoro dei propri cittadini. Dagli orari ai congedi fino ai benefit. E ora per aumentare ancora di più la soddisfazione dei dipendenti si pensa anche di movimentare la pausa pranzo. Non solo cibo, palestra, benefit e massaggi, ma anche sesso.
Fare sesso incrementerebbe il morale, la produttività e anche…la natalità della popolazione. La proposta è di un funzionario politico svedese, di un comune di 4.500 anime di una remota regione artica. È Per-Erik Muskos, membro del consiglio comunale di Övertorneå, cittadina a nord, vicina al confine con la Finlandia.
La proposta dell’uomo riguarda la possibilità di offrire ai lavoratori un’ora di pausa (pagata) per poter tornare a casa a fare sesso. O di farlo in qualsiasi altro posto.
Secondo Muskos, la proposta sarebbe stata già accettata di buon grado da quasi tutti i 550 addetti comunali, in attesa che venga discussa in consiglio nei prossimi mesi.
Secondo lui, le uniche critiche alla sua “proposta seria e formale” di includere il sesso fra le “attività accettabili” in pausa pranzo, vengono da “impiegati” anziani” che trovano “imbarazzante” che si discuta e addirittura si legiferi su “ciò che avviene in camera da letto”.