Produzione e disponibilità di droghe in aumento in tutta Europa, ma a preoccupare è soprattutto la cocaina che nel 2016 fa segnare il picco di purezza della sostanza in strada dell’ultimo decennio, nonostante il prezzo sia rimasto stabile. A lanciare l’allarme è l’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (Emcdda) che oggi ha presentato la Relazione 2018 a Bruxelles. “Oggi in Europa assistiamo a un aumento della produzione e della disponibilità di droghe – ha affermato Dimitris Avramopoulos, commissario europeo responsabile per le migrazioni, gli affari interni e la cittadinanza -. Inoltre, il mercato delle sostanze illecite è altamente dinamico e adattabile, caratteristiche che lo rendono ancora più pericoloso. Se vogliamo essere all’avanguardia, i nostri sforzi devono essere mirati allo sviluppo sia della resilienza che della reattività, non da ultimo a causa della crescente importanza del mercato online e dello sviluppo di nuovi tipi di droghe. Con l’entrata in vigore delle nuove norme sulle nuove sostanze psicoattive entro la fine dell’anno, l’Europa disporrà di strumenti supplementari e più forti per affrontare tali sfide in modo più efficace e proteggere meglio i cittadini europei contro la pericolosità delle droghe”
Crescono i sequestri. Secondo l’Osservatorio, nel vecchio continente la disponibilità di droghe resta elevata, ma in alcuni settori sembra essere anche in aumento. “I dati più recenti mostrano che in Europa (UE-28, Turchia e Norvegia), nel 2016, è stato segnalato oltre 1 milione di sequestri di sostanze illecite – si legge nel rapporto -. Oltre 92 milioni di adulti nell’Ue (15-64 anni) hanno provato una droga illecita nel corso della loro vita.Inoltre, si stima che, nel 2016, 1,3 milioni di persone siano state sottoposte a trattamento in seguito al consumo di sostanze illecite”. Tra le sostanze stupefacenti, è la cocaina la droga che torna a far parlare di sé con qualche preoccupazione in più. Secondo l’Osservatorio, infatti, la cocaina rappresenta ancora oggi lo stimolante illecito più consumato in Europa. “Circa 2,3 milioni di giovani adulti (15-34 anni) ne hanno fatto uso nell’ultimo anno – spiega l’Osservatorio -. In un contesto caratterizzato da segnali di aumento della coltivazione e della produzione di cocaina in America latina, l’analisi odierna conferma che il mercato europeo della cocaina prospera, con indicatori che segnalano una maggiore disponibilità della sostanza in diversi paesi”. Anche il numero di sequestri di cocaina è aumentato: nel 2016 ne sono stati segnalati nell’Ue circa 98 mila, ovvero 8mila in più rispetto al 2015, per un totale di 70,9 tonnellate di polvere bianca.
L’analisi delle acque reflue conferma aumento dei consumi. Anche i dati evidenziati da recenti studi condotti in alcune città europee sui residui di droga nelle acque reflue urbane confermano i trend in crescita per l’uso di cocaina. Tra il 2015 e il 2017, infatti, si è verificato un aumento dei residui di cocaina in 26 delle 31 città sotto osservazione. “Le tracce più elevate sono state registrate in città del Belgio, dei Paesi Bassi, della Spagna e del Regno Unito, mentre nelle città dell’Europa orientale esaminate nello studio sono stati segnalati livelli bassi”. Il rapporto dell’Osservatorio di Lisbona, inoltre, evidenzia anche un aumento del numero dei primi accessi al trattamento specialistico correlati alla cocaina. “Nel 2016, 30,3 mila utenti si sono sottoposti per la prima volta a un trattamento a seguito di problemi legati a questa droga – si legge nel rapporto -, oltre un quinto in più rispetto al 2014. In totale, nel 2016 oltre 67mila utenti hanno iniziato un trattamento specialistico per problemi correlati alla cocaina. Particolarmente preoccupanti sono gli 8.300 utenti che, in base alle stime, nel 2016 si sono sottoposti a trattamento per il consumo di crack come droga primaria”. La cocaina, inoltre, è anche la seconda droga più frequentemente segnalata nelle emergenze ospedaliere correlate all’uso di droga, secondo i dati raccolti da una rete di 19 ospedali sentinella nel 2016.
Cambiano le rotte: i trafficanti puntano a Nord. I dati raccolti e analizzati dallo staff dell’Osservatorio di Lisbona mostrano anche un’evoluzione importante per quanto riguarda le rotte della cocaina e le sue porte d’ingresso in Europa. Secondo il rapporto, infatti, nel 2016 la penisola Iberica non è più il principale varco utilizzato dai trafficanti per introdurre cocaina nel mercato europeo, sebbene resti ancora importante. Oggi sono i porti del Nord Europa a rappresentare il punto d’ingresso principale. Secondo il rapporto, infatti, nel 2016 il Belgio ha sequestrato 30 tonnellate di cocaina, ovvero il 43 per cento della quantità totale stimata annua di cocaina sequestrata nell’Unione europea. “I risultati della nostra nuova relazione indicano che l’Europa sia interessata dalle conseguenze dell’aumento della produzione di cocaina in America Latina – spiega Alexis Goosdeel, direttore dell’Osservatorio di Lisbona -. I primi segnali di allarme provenienti dall’analisi delle acque reflue sulla crescente disponibilità di cocaina sono ora avvalorati da altri dati che suggeriscono un incremento dell’offerta, tra cui l’aumento della purezza e del numero e della quantità di sequestri di cocaina. Dobbiamo affrontare le implicazioni sanitarie legate al consumo di cocaina, poiché cominciamo ad assistere ad alcuni sviluppi preoccupanti in questo settore, tra cui un maggior numero di persone che si sottopongono per la prima volta a trattamento a causa di problemi legati alla cocaina. Questi cambiamenti sottolineano la crescente importanza di efficaci interventi di prevenzione, trattamento e riduzione dei danni per i consumatori di cocaina”.