Oumuamua, ossia il “sigaro spaziale” che ha appena lasciato il nostro sistema solare e che è stato avvistato nel 2017 quando aveva appena attraversato lo spazio tra la Terra e il Sole è al centro da molti mesi di speculazioni più o meno serie da parte di esperti in tutto il mondo. L’ipotesi più audace sulla vera natura del corpo celeste, che si comporta in modo anomalo sia per un asteroide sia per una cometa, è che sia nientemeno che una sonda spaziale inviata da qualche popolazione extraterrestre, oppure di un frammento di un relitto di un qualche tipo di astronave.
La ricerca, pubblicata dall’università di Harvard, si concentra sul fatto che Oumuamua non presenta né una coda come le comete nè segue i comportamenti di un asteroide, in quanto dopo aver attraversato il sole ha accellerato improvvisamente e inaspettatamente, dirigendosi verso i confini del sistema solare e sparendo dalla nostra vista. Un comportamento anomalo, che fa ipotizzare agli scienziati che il corpo celeste fosse munito di un qualche tipo di propulsione interna.
Gran parte della comunità scientifica, comunque, ha accolto con scetticismo il paper di Harvard, sostenendo che è di gran lunga più probabile che Oumuamua sia stato un semplice asteroide dal comportamento anomalo, dato che non emetteva alcun tipo di radiazioni che potessero far ipotizzare una natura artificiale.